Sebbene la costa sia molto estesa, quando penso al mare della California le prime località che mi vengono in mente sono Santa Monica e Venice Beach.
Sarà perché le ho vissute e respirate a pieni polmoni, sarà perché rappresentano un po’ l’ideale che avevo io nella mia testa, ma sono entrate prepotentemente nella mia lista dei luoghi da visitare -e consigliare- assolutamente.
Santa Monica è semplicemente la California che tutti immaginano: spiagge infinite, ragazzi sui pattini e tanto, tantissimo sole.
Tutto si concentra intorno al mare: è qui che le persone passeggiano, si incontrano o fanno addirittura sport. E vi assicuro che correre lì all’alba ha tutto un altro sapore!
Vi capiterà spessissimo di imbattervi in palestre attrezzatissime costruite direttamente sulla sabbia, come ad esempio la famosa muscle beach, riservata solo ai veri culturisti.
Spostandosi verso l’interno di poche centinaia di metri si raggiunge la Third Street Promenade, il centro dello shopping. Si tratta di un viale pedonale molto curato e frequentato soprattutto di sera, dal momento che i negozi restano aperti fino a tardi.
Ovviamente non mancano le proposte per la cena: si va dal fast food più popolare al ristorante più rinomato.
Santa Monica è una città raccolta -ma neanche tanto piccola- che offre tutto ciò di cui il turista ha bisogno e che può essere girata a piedi, per questo motivo io ho scelto di dormire qui piuttosto che a Los Angeles, dove avrei sicuramente avuto problemi a spostarmi di sera viste le enormi distanze.
Il punto più famoso è il Santa Monica Pier, considerato tra i più belli al mondo.
Il pier è praticamente il luogo in assoluto più turistico della zona, casa del famoso luna park che vi darà l’impressione di essere in uno di quei film in cui il tizio sfigato vince un peluche e lo regala alla ragazza di cui è segretamente innamorato da secoli.
Davvero, penso che conserverò gelosamente il momento in cui ho visto la lontano la ruota panoramica.
Per me questo molo è importantissimo perché rappresenta la fine della Route 66, quel traguardo che ti permette di pensare “Incredibile, ce l’ho fatta!” e di tirare un sospiro un po’ malinconico e un po’ sollevato.
Quando ho visto il cartello mi sono passati davanti agli occhi tutti i momenti più belli, brutti o semplicemente più intensi del viaggio.
Mi è venuto in mente quando, da piccolina, dicevo che prima o poi avrei percorso quella strada.
Mi è venuto in mente il momento in cui ho acquistato il biglietto.
O tutte le ore trascorse a spulciare guide, blog e siti vari.
Mi è venuto in mente che alla fine l’avevo percorsa sul serio, cavolo.
Mi è venuto in mente il senso di libertà.
Mi sono venuti in mente gli incontri inaspettati.
Mi sono venute in mente le nostre risate, le litigate effimere, le insalate mangiate seduti sui marciapiedi nel bel mezzo del nulla.
Mi è venuto in mente che la persona partita da Chicago non era la stessa che in quel momento stava osservando la scritta “End of Route 66”. Migliore, peggiore? Chi può dirlo. So solo che in quel preciso istante è come se avessi abbracciato e detto addio ad una parte di me che non tornerà più, che ho dovuto lasciare andare per far posto a nuove sfumature.
I traguardi dopotutto sono sempre belle responsabilità: ti piazzano tra le mani la consapevolezza di essere ancora in grado di sognare.
Di sognare forte, però.
La prima cosa da fare dopo aver lasciato i bagagli è noleggiare una bici o uno qualsiasi dei più o meno usuali mezzi proposti.
Girare in bicicletta è comodissimo perché c’è una pista riservata che collega Santa Monica a Venice Beach, distanti circa quattro chilometri.
Venice Beach è un mondo a parte e scommetto che l’impressione iniziale sia comune a tutti: è clamorosamente identica a Camden Town!
Frena, frena, frena.
Stiamo parlando di Camden Town, uno dei miei luoghi preferiti al mondo, ma piazzato sull’Oceano Pacifico e con una temperatura praticamente perfetta.
Venice Beach, mi hai rubato il cuore ancor prima che io iniziassi ad esplorarti per bene.
Venice, rispetto a Santa Monica, mi è sembrata molto più modellata sui giovani, infatti è difficile trovare in bella vista ristoranti di lusso, che qui lasciano facilmente il posto a scelte senza fronzoli. La prima cosa che salta all’occhio -dopo la somiglianza con Camden Town- è la street art praticamente onnipresente. La zona pullula anche di artisti di strada, giocolieri e musicisti. L’atmosfera è quasi surreale e si mischia ai colori sgargianti degli edifici vista mare: insomma, l’allegria si nasconde in ogni angolo. C’entreranno forse qualcosa quei buffi omini vestiti di verde che si spostano con lo skateboard e hanno stampata dietro la schiena la scritta gigante “Medical Marijuana”?
Informazioni Utili
- Una cosa che non mi è piaciuta è la presenza di moltissimi senzatetto.
- Per quanto riguarda l’alloggio vi consiglio il Seaview Hotel, che ha camere spaziose e il parcheggio privato. Inoltre noi non abbiamo mai avuto bisogno di prendere l’auto per spostarci nei dintorni, dato che è situato a pochi passi dalla spiaggia e dal Pier e a dieci minuti a piedi dalla Third Street Promenade.
La California non è una meta a cui ambisco particolarmente, ma essendo alla fine della Route 66 è sicuramente un luogo che vorrei visitare.
Trovo sia particolarmente fotogenica e artistica.
(O forse tu sei stata capace di cogliere gli scorci migliori? 🙂
Comunque leggendo la parte sul termine del viaggio, mi è sorta una domanda a cui penso sempre quando si parla di un viaggio on-the-road così importante: qual è stata la componente “emozionale” più forte? La felicità per ciò che si è visto o la tristezza per quella fine?
Forse è una domanda stupida, ma essendo una persona che prova un turbinio di emozioni anche di ritorno da una gita in montagna, mi chiedo cosa si provi al termine di un viaggio del genere.
Spero si capisca quello che intendo!
Questa è una domanda molto, molto interessante e anche molto bella.
Come te, anche io sono emotiva all’ennesima potenza quindi vivo tutto in maniera grande e forte.
Fortunatamente sono sempre in viaggio e quando torno a casa -vuoi per lavoro, vuoi per passione- ho quasi sempre un altro biglietto aereo ancora da usare. Diciamo che questo è un po’ il mio “cuscino”, perché mi permette di essere -anche solo mentalmente- sempre in viaggio 🙂 Quindi le emozioni più forti sono tutte: quelle che vivo, quelle che scrivo, quelle che aspetto.
Grazie mille per i complimenti, ti abbraccio forte!
Confermo il freddo del mare … chiedilo a Diego quando lo vedi ahahahah
hahahhaha pazzo!
Tesoro riuscirò questa volta a commentare?!
Ai posteri l’ardua sentenza!
Cooomunque che bellezza è Venice Beach?! *-* io sono rimasta assolutamente ammaliata, ci sono tornata ben due volte per quanto mi è piaciuta e lo stesso vale per Santa Monica.
Assolutamente rappresentano l’immagine che ho della California e non vedo l’ora di tornarci!
PS sai quanto io amo il mare ma non sono riuscita a mettere neanche un piede in acqua!!
Venice è una filosofia secondo me: tutti quei colori, gli odori, le persone <3
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