Io sono una persona distratta.
Non è che lo faccio di proposito, ma quando sono nei paraggi ogni tanto capita che qualche bicchiere si rompa, che qualcosa cada dal tavolo, che faccia a voce troppo alta affermazioni che invece dovrebbero essere sussurrate.
Cose del genere, insomma. Che capitano anche quando viaggio.
E la scena in genere è sempre questa.
Io muoio di gioia, lui di vergogna.
Il fatto che io sia una persona entusiasta ve l’ho già detto, ma il problema è che sono anche fin troppo curiosa e questo non è un binomio sempre vincente.
La situazione tipo è “spostati un po’ a destra così faccio la foto a tizioecaio di nascosto” e poi puntualmente mi sgamano. Si, lo so che non si fa blablabla ma pazienza.
Allo zoo di Ueno, a Tokyo, mi sono proprio appostata e rannicchiata accanto ad una mamma che stava facendo un book fotografico alla figlia e dato che era troppo bellina ho deciso di fargliene uno anch’io. Non so chi tra le due mi guardava in modo più strano dopo aver passato dieci minuti buoni a commentare con voce stridula “ma guarda che cariiiiina”.
Sempre a Tokyo, ho attivato la modalità stalker perché una ragazza in metropolitana mi ricordava troppo una bambola di porcellana e usando la tecnica del “sto giocando al cellulare” ho provato a immortalarla.
Se ne è accorta al primo scatto perché non avevo tolto il silenzioso.
Durante uno scalo ad Amsterdam di un paio di giorni, io e due delle mie migliori amiche decidiamo di andare a vedere la casa di Anna Frank nella quale, chi c’è stato lo sa, regna il più totale silenzio.
Ad un certo punto mi è iniziata a mancare l’aria quindi il sottofondo della visita è stato il mio depliant sventolato a più non posso e la testata che ho dato contro il muro per saltare la fila sperando, a quanto pare in modo invano, di non essere notata.
Nel souk di Marrakech ho fotografato qualsiasi cosa mi capitasse sotto gli occhi e ho continuato anche una volta raggiunto, come si direbbe in Italia, il reparto macelleria. Ho cambiato idea quando un uomo con un coltello enorme tra le mani ed intento a decapitare il povero coniglio malcapitato di turno non ha iniziato ad urlarmi contro cose incomprensibili.
No ma dico, c’è bisogno di alterarsi tanto?
A Cuba, e questa volta non è stata solo colpa mia, ci siamo persi.
Nonostante i ragazzi del luogo ci avessero indirizzato verso un’altra strada perché più lunga ma più comoda, abbiamo deciso di raggiungere Trinidad a modo nostro.
“Sarà divertente!”, dicevamo. “Andiamo all’avventura!”, dicevamo.
Siamo finiti tra la vegetazione di una montagna sperduta e sulle vie più sterrate che avessi mai visto.
Le persone che abitavano i pochi villaggi incontrati secondo me si chiedevano quale stupido turista potesse fare quella strada.
In un cat cafe a Tokyo sono stata quasi aggredita da un gatto stressato dal fatto che volessi per forza farmi un video mentre lo accarezzavo ed ogni volta che guardo quel video rido.
In realtà rido per la mia espressione terrorizzata, ma sono dettagli.
A Praga ho passato dieci minuti in una birreria a parlare con un Amish perché non ne avevo mai visto uno.
L’ho tempestato di domande con gli occhi a cuoricino chiedendogli come mai fosse a Praga e cose del genere. Poi ho detto “How is Amish life?”.
Ed ho capito che non era un Amish, ma semplicemente un signore con uno strano cappello e una strana barba.
Quando il receptionist dell’hotel di Bangkok mi ha chiesto tramite email se fossimo in Luna di Miele gli ho risposto di si senza pensarci due volte e poi mi sono commossa quando ci siamo resi conto che in camera c’era una tortina accompagnata da un biglietto dolcissimo.
Il problema è che, forse distrutta dal viaggio,appena arrivata avevo dimenticato questo particolare ed ogni volta che qualcuno mi diceva “congratulation” io rispondevo con un’espressione della serie: ma per cosa?
“The honeymoon..” .. “ohhhh, yeeeeees, thaaaaank yoooou veeeery muuuuuch”
Almeno mille volte ho scambiato donne per uomini e viceversa, ho fatto commenti su persone che poi si sono rivelate essere italiane, sono stata presa in giro dai thailandesi per la mia euforia, ho saltato per la gioia e spesso ho anche pianto per lo stesso motivo.
Ma, tornassi indietro, non c’è nulla che cambierei dei miei viaggi. Comprese le brutte figure ed i momenti di imbarazzo. L’importante è condividerli con chi è in grado di riderci su.
Perché se c’è una cosa che ho imparato è che non esiste sensazione più bella dell’emozionarsi per le piccole cose.
Mi ricordi troppo me! Bellissimo! 😀
E condivido pienamente l’ultimo pensiero: non c’è cosa che non rifarei, comprese le figuracce!
Aahahah, ma io non lo faccio di proposito, capita! 😀
Poi è bello riderci su 🙂
eh, lo dico sempre che sono cose che capitano 😀
Noi che colpa ne abbiamo?OH!:D
Ahahah, Marika sei unica!!!
E sei meravigliosamente vera, dote rara in questi tempi…
Grazie Simo, che bel complimento!*_*
Ahah sei un tesoro! Mi ricordi le mie figuracce. Non vedo l’ora di conoscerti. Temo andremo molto d’accordo 😀
Ci divertiremo tantissimo, ne sono sicura! Non vedo l’ora!! :* :* 😀
Mamma mia, a Cuba vi è andata bene! 😀
Devo dire che anche noi in Montenegro avremmo dovuto intuire che qualcosa non andava quando abbiamo cominciato a vedere gente che si sbracciava indicandoci di tornare indietro e siamo infine finiti in una voragine… cose che capitano 😀
Si Patrick! E pensa che ad un certo punto ha iniziato a diluviare, scene di panico! 😀
A quanto pare è andata bene anche a voi 😀
Mahuahauahuahauhauahuahau spettacolo!! Non ho altro da dichiarare, se non che mi sarebbe piaciuto assistere XD
Ahahahahahhah, sono un caso perso!
Che bello, una donna-danno 🙂
Ho almeno due amiche come te (in ogni momento: o rompono qualcosa, o gli cade, o si fanno male, o si sporcano, o altro…) e io quando sono con loro non faccio che ridere ^_^
Non cambiare mai mi raccomando!!!!
Comunque, il fatto di uscirsene con qualche sfondone in italiano in un posto sperduto del mondo per poi scoprire di essere circondati da italiani o da gente che lo parla è una cosa comunissima, ricordo ancora una figuraccia epocale nel mercato di Jyvaskyla in Finlandia (con la signora che serviva al bancone che dopo che uno di noi se ne uscì con uno sfondone lì vicino ci disse in perfetto italiano: “ditemi ragazzi, cosa vi serve?”).
Alessio grazie mille!:) Tranquillo, sono talmente un danno che non riuscirei comunque a cambiare 😀 ahahah, a me capita più o meno sempre quello che è successo a te in Finlandia 😀
ahahah ma che spettacolo sei?
Mi sa che in macchina verso la Liguria avremo molto da raccontarci ahahah sei una socia in figuracce, e questo è FANTASTICO! 😉
Ahahaha grazie cara! Non vedo l’ora che arrivi il 3 maggio *_*
Bisogna conoscerti dal vivo per apprezzare appieno questo post ;p
Hai detto una cosa bellissima! Spero di rivederti presto :*
Bel post!! Le figuracce sono tra le cose più belle da raccontare al ritorno da un viaggio..!
…ne so qualcosa! Ahaahahah! Un abbraccio
Bellissimo! Capita sempre anche a me. E non solo in viaggio. Pensavo fossi un caso raro, invece è bello conoscere altre persone che hanno i miei stessi bellissimi difetti.
Ciao Alice!
L’importante è saperci ridere su, proprio come facciamo noi! Hai ragione: sono bellissimi difetti!
Ciao Marikaaa 🙂
Questo me l’ero perso!!! Sei troppo simpaticaaaa ho riso dalla prima parola all’ultima ^__^ Di figuracce ne colleziono anche io a vagonate, machisseneimporta ahahahaha 😀 almeno ci si diverte un po’, sennò sai che noia?! 🙂 A presto baciii
[…] Cuba, Marocco e anche… Disneyland Paris). Posso darvi un consiglio personale? Leggete “OPS! I did it again” e sono sicura che vi farete anche 4 risate! Che dire, aggiungete alla vostra lista dei travel […]
Beh… quella delle ragazze e dei ragazzi giapponesi curiosi o vestiti in modo curioso l’ho risolto con un teleobiettivo… poi, per fortuna, più si vestono in modo strano e più vogliono farsi vedere e fotografate (meno mare che era un popolo timido)…
Comunque… è vero… come si legge in giro… sei troppo divertente!!! 🙂
Ahahahah, è vero.. È un popolo che non capirò mai 🙂
Grazie mille per il commento e per l’osservazione finale.. Mi fa troppo piacere!
Mamma mia. Io ne faccio talmente tante che neanche me le ricordo xD adoro questo post e tu sei uno spasso! <3
(con la bimba giapponese comunque avrei fatto lo stesso, è bellissima!!)
hahahah, fortissima! 😀 Che ansia però in Marocco: io sarei svenuta per il povero coniglio!