Cuba parte I – La Habana

Cuba parte I – La Habana

 

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Non è un caso che il primo post di questo blog sia dedicato a Cuba, perchè il nome “Gate 309” è strettamente legato a quel paese meraviglioso. Il 30/9 2012, infatti, i miei piedi
hanno per la prima volta calpestato il suolo della perla dei Caraibi.

Dopo mesi passati ad organizzare ogni spostamento, a tenermi in contatto con le famiglie delle Casas Particular che ci avrebbero ospitati, finalmente il grande giorno è arrivato. Ad aspettarci all’aereoporto c’era un buffo e sorridente taxista, mandato da Roberto, ma di lui parleremo in seguito.
Quando pensiamo a Cuba le prime cose che generalmente ci vengono in mente sono un mare cristallino, palme paradisiache, la salsa, la musica in generale e il socialismo.. Beh, niente di più vero.

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Io ho percepito Cuba come un paese sicurissimo e non c’è stato un solo attimo in cui mi sia sentita in pericolo.  E’ buona norma, tuttavia, tener presente le semplici regole che si devono adottare quando si vive un paese povero. I cubani sono persone meravigliose, perennemente allegre, piene di vita, dinamiche, curiose e chiacchierone.. È davvero impossibile annoiarsi!

Uno dei lati più belli di questo paese è riservato alla cucina : povera ma incredibilmente buona. Riso, aragosta, pesce freschissimo, fagioli, ecc. Non meravigliatevi se al posto delle patatine troverete delle banane tagliate sottilissime, fritte e salate.. Il sapore è identico!

Se avete con voi dei medicinali per voi superflui, lasciateli ad un cubano, vi stupirà l’importanza che può avere una Tachipirina agli occhi di chi non può reperirla abitualmente.

 

Noi abbiamo scelto di toccare L’Avana, Varadero, Trinidad, Cienfuegos e Santa Clara, per poi tornare l’ultima notte nella capitale. Abbiamo alloggiato in due casas particular ed un villaggio. La scelta della casa particular, oltre ad essere molto economica, è sicuramente la migliore per vivere a stretto contatto con i cubani e per assaporare totalmente la loro incredibile ospitalità.

 

 La Habana

 

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La prima casa particular si chiama Casa Colonial 1715, è situata nel cuore de La Habana Vieja ed abitata da tre meravigliose persone.. Più un cagnolino perfettamente educato. Roberto e Zoraida sono una coppia molto solare e con loro vive Mami Ester, una vivace signora che tanto pazientemente si svegliava ogni giorno alle 5 per prepararci la colazione (maledetto jet lag!) e che ha una discreta “parlantina”..insomma, è logorroica 😀 in senso buono, ovviamente! Noi avevamo una bella camera con bagno privato interno. A proposito, smentisco subito i dubbi più leciti: le case sono sicurissime e pulitissime.

L’Avana è la capitale, l’alma de Cuba. Calda, caotica, piena di localini ma soprattutto.. Danzante. La magia di questa terra risiede nel fatto che ovunque, a qualsiasi ora del giorno e della notte, troverete sempre qualcuno che suona, balla o canta. E voi non potrete fare a meno di restare a bocca aperta, lo spettacolo è assicurato. Il senso del ritmo è la loro indiscutibile dote!

 

Gli imperdibili de La Habana

 

– L’Avana si divide in vari quartieri, ma se si ha poco tempo io consiglio di prendere il pullman turistico per vedere quelli più moderni, ad esempio il Vedado, che non hanno molto da offrire (impiega circa 2 o 3 ore) e di girare a piedi Habana Vieja e Habana Centro, la vera Cuba. Le piazze principali sono Plaza Vieja, Plaza de armas, Plaza de la catedral e plaza San Francisco de Asís. Tutte molto belle e caratteristiche.





–  E’ d’obbligo la visita al “museo del Ron”, ma cercate di organizzarla nel tardo pomeriggio.. Noi abbiamo avuto la brillante idea di andarci alle 9.30 di mattina, con 40 gradi e più, senza pensare al fatto che alla fine della visita guidata c’è anche la “degustazione”.

 

– Una passeggiata tra i vari vicoli della città vecchia ( che loro stessi paragonano ai Quartieri Spagnoli di Napoli in quanto “strutturati” in maniera molto simile ) fino ad arrivare al Campidoglio.

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– Un giro su una delle tante auto d’epoca. Vi basterà chiedere di un taxi.

 

– Il malecòn, Immenso e rabbioso lungomare, meta di tutti i ragazzi habaneri che occupano i suoi muretti la sera.

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– Che sia alla fabbrica Partegas o per caso in qualsiasi angolo della città, cercate di trovare qualcuno che crei sigari. È incredibile la cura e la velocità con cui lavorano le foglie di tabacco, tagliandole ed intrecciandole tra loro.

 

– Prendere una spremuta d’arancia nel chioschetto lungo Calle Obispo, un vero toccasana nelle tipiche giornate afose.

 

– Seguite le orme di Ernest Hemingway, ordinando un mojito alla Bodeguita del Medio ed un Daiquiri al Floridita.  Come diceva lui : “Mi Mojito en la Bodeguita, Mi Daiquiri en el Floridita”. Saranno i primi di una lunga, lunghissima serie. I cubani, infatti, adorano bere rhum anche durante i pasti.

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Ma la cosa più bella di Cuba, indipendentemente dalla città, sono le persone. Ogni volto ha una storia che spesso fatica a raccontare perchè, per quanto loro possano apparire fieri della loro cultura e delle loro leggi, in fondo sanno di essere bloccati in una realtà che, seppur meravigliosa, limita ogni più piccola scelta. La politica è ovunque, nelle case, nei canali alla tv, nei cartelloni, nei monumenti, quasi come se fosse un non poi tanto velato lavaggio del cervello dal quale, a volte, qualche cubano più oggettivo riesce in parte a staccarsi ed a fare una cosa non sempre banale: esprimere un’opinione.

Ma questa è un’altra storia..

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About

Marika Laurelli. Travel blogger autrice di Gate 309, Web Writer e Storyteller Appassionata di tutto ciò che riguarda i social network e nutre un amore smisurato per il mondo, l'avventura, la scoperta.

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