#GoProMtnGames: la felicità è tra le montagne del Colorado

Avevo pochissime ore di sonno, forse tre, o magari quattro a voler essere ottimisti.
Il van che ci aspettava all’aeroporto di Denver ci stava portando tra le montagne del Colorado, precisamente a Vail, dove si tengono ogni anno i GoPro Mountain Games.
Sentivo l’eccitazione sovrastare il sonno, nonostante le otto ore di fuso e un mal di testa che minacciava di scoppiare da un momento all’altro. Ero felice.
Ero felice da far schifo.

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Mi guardavo intorno, seduta in prima fila perchè l’atterraggio era stato tremendo e lo stomaco di Diego stava ballando la salsa da circa due ore.
Dietro di noi c’erano alcuni ragazzi: due messicani, un inglese, un tedesco, un australiano. Ancora non sapevo che alcuni di loro sarebbero stati i miei compagni di viaggio in un’avventura che probabilmente non dimenticherò mai.
Ancora non sapevo, inoltre, che erano anche loro membri della Go Pro Family e che si trovavano lì per il mio stesso motivo: il primo Summit in assoluto organizzato proprio per conoscerci tutti.

Avevo il naso appiccicato al finestrino e osservavo i luoghi scorrere davanti ai miei occhi: fiumi, laghi, pianure, vette, neve, sole e ancora neve.
Faceva molto caldo, ma l’altitudine si faceva già sentire: la neve lì brilla di luce propria e anche a giugno resiste alla temperatura che di giorno è molto elevata, ma che di notte assume valori vicini ai due gradi.

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Vail e i GoPro Mountain Games

Vail è una delle località di montagna più famose del Colorado e ricorda un po’ le nostre Madonna di Campiglio, Cortina, ecc.
Non è molto grande, ma piena di hotel, ristorantini e negozi e circondata da un paesaggio che lascia senza fiato, aiutato dalla vicinanza alle Rocky Mountains e da una natura pazzesca. Indescrivibile l’aria che si respira lassù!

Il primo giorno ci siamo svegliati alle tre del mattino e -presi dall’euforia e dal jet lag- siamo usciti a fare un giro. Ci siamo scontrati con un luogo bellissimo che stava sonnecchiando e si preparava ad accogliere l’alba e le migliaia di persone che pronte per i Mountain Games, l’evento più importante del Paese per quanto riguarda gli sport estremi e la musica.

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Cinque giorni tra le montagne del Colorado con un calendario pienissimo e adatto a chiunque, dal più piccino al più grande, dal più atletico al più pigro. Ci sono state lezioni di yoga, gare tra veri professionisti, concerti gratuiti e competizioni tra cani.

Per raggiungere Vail dall’aeroporto di Denver si impiegano circa due ore e ci sono delle compagnie che effettuano la tratta a vari orari della giornata, ma è consigliabile la prenotazione durante eventi che richiamano un numero così ampio di visitatori e atleti.

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Ma cosa abbiamo fatto tra le montagne del Colorado?

Abbiamo riso tantissimo.
Abbiamo accolto tutte le scariche d’adrenalina che sono inevitabili quando fai parte di un gruppo che basa tutto il proprio lavoro su questo. Un gruppo che vive, che crede nella solarità, che mette il fattore umano in primo piano.
I nostri GoPro Mountain Games sono stati un’ esplosione di sentimenti che mi hanno riempito il cuore e mi hanno permesso di conoscere circa trenta ragazzi provenienti da ogni parte del mondo. E quando dico ogni parte del mondo, intendo davvero ogni parte del mondo.
Dalla Francia al Brasile, dalla Colombia all’Inghilterra, dalla Cina agli Emirati Arabi: è stato un meltin pot incredibile.

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Abbiamo assistito alle training session di alcuni tra i più grandi esperti di GoPro in fatto di social networks, editing, video e fotografia.
Abbiamo messo in pratica i loro insegnamenti e siamo migliorati grazie alle loro correzioni.
Abbiamo espresso le nostre idee, il nostro punto di vista e ciò che siamo.

Non solo in senso letterale.
Perché abbiamo giocato a fare i pazzi con la neve, con il quad, con il rafting, con le mountain bike, con la corsa nel fango e con mille altre attività.
Ovviamente non le ho provate tutte, ma hey.. Quanto mi sono divertita!

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Una persona speciale durante l’ultima serata mi ha detto che speravano davvero che ognuno di noi potesse trovare negli altri dei complici e io ho trovato amici con una mentalità simile alla mia, una carica di vibrazioni positive, di anime pronte a mettersi in gioco, a puntare alla felicità senza bisogno di dare spiegazioni.
Abbiamo trascorso cinque giorni gomito a gomito, dalla colazione ai balli notturni nei locali improvvisati.

A quella persona speciale ho risposto con assoluta sincerità, e le ho detto che -a prescindere dal piano formativo e dalle attività- se c’è qualcosa che riporterò a casa è proprio la consapevolezza che in qualunque luogo avrò la possibilità di avere qualcuno da stringere forte tra le braccia.
Ecco cosa rende speciale il viaggio: quando ti apri al mondo, il mondo ti ripaga.

Tutte le foto del post sono state scattate da Diego.

About

Marika Laurelli. Travel blogger autrice di Gate 309, Web Writer e Storyteller Appassionata di tutto ciò che riguarda i social network e nutre un amore smisurato per il mondo, l'avventura, la scoperta.

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