Avevamo grandi aspettative per il nostro viaggio di una settimana in Albania e si sa che, in questi casi, il rischio di una delusione è dietro l’angolo.
Ecco, mai avremmo immaginato che questo Paese avrebbe addirittura superato ogni previsione.
L’Albania è una terra gentile.
Lo noti subito, quel suo camminare perennemente in bilico tra un passato ingombrante – troppo spesso bistrattato – e una visione totalmente differente verso il futuro.
Ma non esiste oggi senza ieri ed è giusto e inevitabile toccare con mano i due volti di questa stessa medaglia che ci ha accolti, mostrandoci le sue infinite ricchezze.
Chi pensa all’Albania come una meta adatta soltanto agli amanti del mare, sbaglia di grosso. Basta spostarsi di poco per imbattersi in parchi nazionali, città pittoresche, laghi, fiumi, siti archeologici.
Una settimana in Albania
Il nostro itinerario
Siamo partiti con la sola prenotazione dell’auto a noleggio, tutto il resto è stato deciso giorno per giorno.
Perché?
Innanzitutto, perché nostra figlia ha ancora un rapporto altalenante con i lunghi tragitti in auto quindi non volevamo stressarla – e di conseguenza stressarci – qualora si fosse presentata una giornata “storta”.
Il secondo motivo è legato alla repentina crescita del turismo che, sebbene abbia portato tanti benefici, sta lasciando impronte non sempre positive: alcuni periodi sono eccessivamente affollati nelle tappe più gettonate e molte cose portano i segni della fretta che ha accompagnato la loro costruzione. Ci è capitato, ad esempio, di notare beach bar da copertina ma che poi risultavano carenti in alcuni servizi essenziali.
Non volevamo, quindi, imporci nulla. Abbiamo lasciato che fossero cuore ed istinto a parlare.
E non avremmo potuto fare scelta migliore.
La prima tappa, una volta ritirata l’auto all’aeroporto di Tirana, è stata Argirocastro (una notte). Qui abbiamo soggiornato in un posto che ha reso l’esperienza davvero incredibile: The Barrels Ms.
Si tratta di un agriturismo immerso nei vigneti, a circa dieci minuti di auto dal centro. È stato incredibile svegliarsi con il canto del gallo, godersi la cena e la colazione a base di prodotti letteralmente a centimetro zero, staccare da tutto e da tutti.
Argirocastro è una delle località più importanti del Sud dell’Albania, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Oltre al castello, sono tanti i luoghi che si possono visitare e vale la pena godersela anche dopo il tramonto, quando il bazar, che costituisce il centro della città vecchia, si anima di gente e luci.
Il secondo giorno ci siamo spostati verso Syri i Kaltër (The Blue Eye). Una sosta, a nostro parere, evitabile. Non tanto per il suo essere estremamente turistica – cosa che non è di certo una sorpresa – quanto per il fatto che se avete già visto paesaggi simili in Italia o in altri luoghi, questo non vi stupirà. Per raggiungere la parte iniziale della sorgente è prevista una camminata di circa 20-25 minuti. È molto facile ma totalmente esposta al sole. Se prevedete di optare per il trenino, non dimenticate i contanti perché la carta di credito non è accettata.
La nostra tappa per la notte è stata Ksamil, la località balneare più famosa di tutto il Sud. Il mare qui è molto bello, ma non aspettatevi in tutti i punti quello che spesso viene condiviso sui social.
La spiaggia è praticamente tutta privatizzata, a parte alcuni tratti. Se non vi interessa il lato glamour, vi consigliamo quella del Mango Beach Bar (20 euro per un ombrellone e due lettini). Mancano le docce, però.
Il nostro hotel, il Sunway Hotel, ci è piaciuto molto. Situato in posizione strategica per raggiungere tutto a piedi, dotato di parcheggio e con una colazione davvero abbondante.
Lasciata Ksamil, ci siamo diretti a Himarë, che ci ha conquistati immediatamente. Qui abbiamo trascorso una notte divertendoci tra innumerevoli tuffi a Livadhi Beach e una passeggiata serale a Spile Beach, fulcro della vita locale, dove troverete numerosi negozi e ristoranti.
La nostra settimana in Albania è proseguita verso la vicina Dhërmi e la meravigliosa Drymades Beach che ci ha lasciati senza parole con i suoi colori. Le sfumature dell’acqua, in questo punto, sono stupefacenti.
Se è soprattutto il mare cristallino e la vita da spiaggia ad interessarvi, allora dedicate a Dhermi e Himare più tempo possibile e portate le scarpette per i ciottoli. Entrambe hanno iniziato a rispondere egregiamente alla domanda turistica senza perdere, però, la loro anima.
Per la notte abbiamo raggiunto il Llogara National Park, eccoci in montagna!
Entrare in contatto con questo ennesimo lato del Paese è stato bellissimo, oltre che rinfrescante. Da qui partono tantissimi sentieri e ci sarebbe piaciuto fermarci un po’ di più, soprattutto perché il nostro bungalow al Llogara Tourist Village ha letteralmente fatto impazzire Iris.
Immaginate la sua faccia quando ha visto che davanti alla sua camera passavano tantissimi cervi.
Non perdetevi un pranzo all’ombra degli alberi della Taverna Hibraj.
La penultima tappa del nostro viaggio di una settimana in Albania è stata Berat. Oh, Berat.
Che dire su di te? Che sei sorprendente, nostalgica, affascinante.
Testimone delle molteplici influenze culturali che ti hanno abitata, attraversata, accarezzata.
Con la tua architettura pittoresca e i tuoi vicoli ancorati a tempi passati.
Una meta, Patrimonio mondiale dell’UNESCO, assolutamente imperdibile. Noi le abbiamo dedicato una notte ma se avete intenzione di visitare senza fretta tutto ciò che offre, allora consideratene un paio.
Svegliarsi nella splendida cornice di Villa Balliu, una guesthouse affacciata direttamente sul castello, è stata la ciliegina sulla torta di un soggiorno già magico.
Non potevamo che concludere questa esperienza con Tirana, una capitale che ci ha positivamente impressionati. Vibrante, cosmopolita, verdissima. Inserite senza indugio Bunk’Art 2 nel vostro itinerario, si tratta di un museo ricavato all’interno di un bunker che vi permetterà di capire molto meglio la storia albanese. Ci siamo fermati in città due notti perché ne abbiamo approfittato per raggiungere anche la vicina Kruja, molto caratteristica ma, a nostro parere, eccessivamente trasformata dal turismo.
Se disponete di un’auto, noi ci siamo trovati molto bene al Mercure Hotel, nuovissimo e dotato di piscina sul tetto. Si trova fuori dal centro.
Una settimana in Albania: i costi
È un Paese decisamente accessibile in termini economici. Anche i voli costano poco se prenotati in anticipo ed evitando i periodi più richiesti. Dipende da dove si sceglie di dormire o mangiare, noi abbiamo speso (in totale, non a persona) 50€ al giorno per l’auto con seggiolino e assicurazione totale (con la compagnia locale Rent n’ Go Tirana) e dai 40 ai 60€ a notte per camere con bagno privato e colazione (ma c’erano anche opzioni più economiche). Per mangiare considerate circa 5€ a testa o anche meno se optate per qualcosa di veloce o per una bakery e circa 10/15€ per un pranzo o una cena in un ristorante tipico. Poi ovviamente si può spendere molto di più o molto meno, è soggettivo.
Una settimana in Albania: la lingua
Comunicare non sarà un problema.
In primo luogo, perché quello albanese è un popolo estremamente disponibile. Non sarà difficile trovare in ogni luogo qualcuno felice di darvi indicazioni o semplicemente di scambiare due chiacchiere con voi. Ci siamo sentiti molto accolti.
In secondo luogo, perché molte persone parlano un buon italiano e molte altre parlano inglese.
Una settimana in Albania: consigli vari
- La carta di credito in molti, moltissimi posti non è accettata. Portate dei contanti e cercate un cambio conveniente perché le commissioni sui prelievi possono essere molto alte. Ci è capitato anche di pagare in euro e di ricevere il resto in lek, ma personalmente consigliamo sempre di settarsi sulla moneta locale.
- Le distanze sembrano piccole, ma in alcune località può esserci parecchio traffico, quindi evitate di avere programmi poco flessibili.
- Per i bambini è quasi sempre presente il seggiolone nei ristoranti, mentre non abbiamo mai notato fasciatoi.
- Se siete vegetariani, non preoccupatevi. La cucina locale – buonissima – è ricca di opzioni.