Esistono delle città spesso messe da parte, località declassate ad un secondo piano.
Forse perché non se ne parla abbastanza o perché -seppur famose- vivono all’ombra di altre località vicine.
E’ il caso di Lione, di Annecy, di Kilkenny.
E di Utrecht.
Utrecht è sorprendente.
E’ un mix di tanti luoghi, come se alcuni tra i nostri preferiti si fossero mischiati in un riassunto perfetto.
Abbiamo passeggiato a lungo addentrandoci nei vicoli, calpestando gli onnipresenti ciottoli, con le mani in tasca per cercare un effimero riparo dal freddo e ascoltando la vita farsi spazio nelle abitazioni.
Ci piace fermarci ad osservare le luci soffuse delle case, ascoltare le coppiette ridere durante la cena e i bambini fare i capricci per un rimprovero.
L’accoglienza del nostro hotel, il Karel V, ha aggiunto la ciliegina sulla torta.
Noi dormiamo ovunque, ma apprezziamo strutture con una personalità così marcata e il Karel V è uno degli alloggi storici della città, incastonato in un giardino d’altri tempi e dotato di un ristorante stellato.
Se però hai voglia di sapori più esotici, allora ti consigliamo di fare tappa da Kimmade, un localino/street food point vietnamita eccezionale ed economico.
Le scelte, così come i posti, sono poche ma super tipiche e davvero gustose. Abbiamo mangiato un Pho che probabilmente non dimenticheremo mai più!
In molte cose Utrecht ci ricorda Praga, forse per la sfacciata eleganza.
Con la vicina Amsterdam, invece,condivide molti fattori ma ne assume tratti più discreti. Gli stessi coffee-shop mantengono un profilo molto più basso, molto più local.
Una cosa che subito salta all’occhio è il carattere multietnico della città: persone di varia provenienza si scontrano e incontrano in un paesaggio che sembra sospeso nel tempo, che pare non voglia adattarsi alla richiesta di un cambiamento eccessivo ma che preferisce perdersi in un’atmosfera tipicamente nostalgica.
Prima di scegliere cosa vedere a Utrecht, ti suggeriamo di scegliere come muoverti. Le opzioni sono prevalentemente due: a piedi o in bici, come ogni città olandese che si rispetti.
Se deciderai di affidarti solo alle tue gambe, allora il consiglio che ti diamo è quello di seguire l’istinto, di non creare itinerari dettagliatissimi (non ne avrai bisogno, la città è molto piccola!) e di avanzare il passo verso tutto ciò che ti attrae, concedendoti il tempo di sostare davanti alle vetrine vintage che più ti piacciono, o di bere un calice di vino in uno dei tanti bar lungo i canali.
Cosa vedere a Utrecht: la Dom Tower
I tuoi programmi non possono però non comprendere una visita alla torre della cattedrale, la Dom Tower, simbolo indiscusso della città e torre più alta d’Olanda.
In compagnia di Visit Utrecht abbiamo affrontato tutti i 465 scalini che ci hanno condotto fino in cima per godere di un panorama spettacolare.
La cosa che ci ha colpito di più? Senza dubbio le campane, che sono talmente tante e così diverse tra loro da vantare un peso complessivo di 32.000 kg. Vengono infatti suonate tutte insieme solo in rare occasioni, dal momento che richiedono la presenza di circa venticinque addetti i quali devono indossare delle protezioni per le orecchie.
La visita è guidata, dura circa un’ora e personalmente abbiamo trovato la salita assolutamente fattibile, in quanto vengono effettuate diverse soste.
La Cattedrale, chiamata Domkerk, è invece situata proprio accanto alla torre.
Se hai poco tempo ti consigliamo di selezionare cosa vedere a Utrecht perchè, nonostante la Dom Tower sia per me imperdibile, la città offre un numero enorme di attrazioni, come ad esempio DOMunder, ovvero la visita alla Utrecht sotterranea, che io non ho fatto in quanto non ero sicura di poterlo sopportare a causa della claustrofobia.
Anche i musei sono molteplici ma -come ribadiamo sempre- sono scelte che dipendono dai gusti di ogni viaggiatore.
Siamo rimasti ammaliati dal fascino romantico e vintage tipico dei luoghi un po’ gotici.
E’ stato bello fermarsi ad osservare il via vai di persone dal vetro di un ristorantino tipico, passeggiare lungo le strade e aspettare impazienti di scoprire cosa nascondesse ogni angolo, ogni curva.
Abbiamo attraversato la quotidianità di un posto nuovo. Lo abbiamo visto attendere con trepidazione -e litri di birra- il calcio di inizio di una partita, lo abbiamo visto sfrecciare in sella ad una bicicletta rétro, lo abbiamo visto rilassarsi e perdersi in chiacchiere di fronte a un caffè tra amici, lo abbiamo visto fare shopping nei suoi tanti mercatini, e poi lo abbiamo salutato di notte, con i pub brulicanti di gente.
Quindi vai, passeggia, pedala, corri, nuota anche nei canali se vuoi, ma scopri. Sii curioso.
Dopotutto non è difficile, basta perdersi.
25 addetti per far suonare le campane? Che cavolo due squadre di calcio e più! Comunque, effettivamente non l’avevo mai presa in considerazione questa cittadina, ma sembra effettivamente carina..!
Lo è, merita davvero una visita! E si.. 25 😀 ahhha
bellissima e molto caratteristica…
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