Il viaggio in Israele è arrivato in un momento della mia vita particolare, un momento di cambiamenti estremi, a così breve distanza dal matrimonio eppure con tutta quella magia che solo un distacco totale dagli impegni riesce a regalare.
E’ stato un susseguirsi di emozioni incredibili, una parentesi felice in un luogo che -con la complicità di compagni d’avventura speciali- mi ha dato tanto, tantissimo.
Ma andiamo con ordine, iniziamo dal principio.
Il volo
Israele ha ottimi collegamenti con l’Italia, infatti noi abbiamo raggiunto Tel Aviv da Roma -dopo controlli interminabili- in appena tre ore e qualcosa. Per risparmiare tempo e soldi, vi suggerisco di cercare il vostro volo (ma anche l’autonoleggio o gli alloggi) tramite l’app gratuita di Skyscanner, che permette di comparare tutte le combinazioni aeree, mostrando un prezzo già inclusivo di tasse e cercando quello più conveniente nell’arco dell’intero anno.
Personalmente consiglio ad occhi chiusi El Al, la compagnia di bandiera israeliana. Non l’avevo mai usata prima, ma trovo che sia davvero di ottimo livello. E, udite udite, il cibo è buono!
Le tappe di questo viaggio in Israele sono state tre: Tel Aviv, Mar Morto e Gerusalemme.
Tel Aviv
Il volto eccentrico e caotico di Israele, la mecca della nightlife, un concentrato di musica, suoni e colori che poche altre città possono vantare allo stesso modo.
Tel Aviv mi è piaciuta tantissimo, più di tutto mi è piaciuta l’atmosfera che si respira e che sono sicura non potrei mai riuscire a trasmettere a voi che leggete. Semplicemente, non ne sarei in grado.
E’ una meta che ha dentro un mondo, con angoli che ogni tanto mi riportano verso alcune tra le città che ho piú amato e altri che sembrano totalmente sospesi nel tempo, quasi incompleti.
Ma in realtà è un luogo perfetto nella sua unicità, nel suo fascino prepotente, nella gentilezza della sua gente e nell’insieme delle innumerevoli culture che lo abitano e che permettono ad ogni visitatore si sentirsi sempre e comunque al posto giusto.
Highlights di Tel Aviv
- Jaffa: un dedalo di stradine dove a fare da padrone è l’insieme di negozietti vintage e di pezzi di antiquariato. Un bel modo per trascorrere una mattinata alla ricerca di angoletti da fotofrafare, magari con una limonata fresca in mano.
- Carmel Market: caos, bellezza e autenticità. Nonostante l’enorme folla e l’obbligo conseguente di camminare a passo d’uomo, questo mercato merita una sosta. Si vende di tutto, dai cibi tipici ai vestiti. Ottimo per chi ama lo street food, qui abbiamo mangiato delle falafel indimenticabili.
- Il lungomare: imperdibile una giornata in spiaggia o anche solo una passeggiata al tramonto. C’è di tutto: ristoranti romantici, fast food, localini per il dopo cena, palestre gratuite e addirittura spiagge dedicate ai cani.
- La nightlife: la gente del posto dice “Mentre Gerusalemme prega, Tel Aviv balla”. E fidatevi, Tel Aviv balla di brutto. Se siete alla ricerca della movida notturna, l’indirizzo da raggiungere è Rothschild Boulevard, un viale lunghissimo e pieno zeppo di locali. Alcuni sono davvero molto belli e particolari.
- Una cena da Alia’s Garden: ecco, questa è un’altra esperienza che non dovete assolutamente farvi mancare se state programmando un viaggio in Israele.
Cosa c’è di meglio che provare la cucina tipica?
Semplice, provare la cucina tipica a casa di una local! Questa gentilissima signora apre le porte del suo salone ospitando gruppi -previa prenotazione- e facendo loro gustare dei piatti davvero squisiti.
Maggiori info qui.
Mar Morto
Del Mar Morto avevo ricordi dolcissimi.
La mia mano stretta in quella di papà, l’immagine di mamma che si cosparge di fango, il caldo, le risate nel rendermi conto -piccola e curiosa- che esiste un’acqua nella quale si può galleggiare senza muovere un muscolo.
Non è cambiato poi molto, perché anche questa volta le risate sono state infinite.
La prima cosa che abbiamo fatto è stata, non a caso, tuffarci.
E’ possibile raggiungere degli stabilimenti a pagamento che, proprio come in qualunque altra parte del mondo, mettono a disposizione lettini, ombrelloni, bagni, docce e così via.
La sensazione di stare a galla, di riposarsi pur essendo immersi nell’acqua, di poter fare centinaia di foto stupide non ha prezzo. E’ un’esperienza incredibile che consiglio a grandi e piccini.
Subito dopo abbiamo provato alcuni trattamenti presso la Synergy Spa a Ein Gedi, considerata una delle migliori del paese.
E non stento a crederci!
Io ho ricevuto un massaggio incredibile da una signora molto professionale, in un ambiente curato e ricercato.
Il giorno seguente, prima di raggiungere la terza ed ultima tappa del nostro viaggio in Israele, ci siamo fermati a Masada, un gioiellino nel cuore del deserto. Si tratta di un’antica fortezza che ha avuto un ruolo fondamentale nella prima guerra giudaica e che conserva una storia a mio parere incredibile. Se siete appassionati del genere -ma anche solo se amate la fotografia- non potete rinunciare ad una sosta. Io la consiglio ad occhi chiusi, sarei stata ad ascoltare la narrazione delle vicende susseguitesi lì per ore.
Gerusalemme
Il giorno in cui ho messo piede a Gerusalemme, sulla pagina facebook del blog ho pubblicato questi pensieri:
“Chi mi conosce sa che non sono credente, non lo sono mai stata.
Pensando a Gerusalemme, ho sempre visto il lato religioso come qualcosa da includere nell’insieme della sua cultura, delle sue tradizioni, del suo popolo. Non ho mai pensato di poterci entrare dentro con tutta me stessa. Di sentirmi, anche nella mia posizione, parte di questa città. Poi ieri sono arrivata in città e quello che ho provato è inspiegabile.
Ho osservato in silenzio i fedeli creare un legame con il Muro del Pianto o il Santo Sepolcro.
Ho osservato le lacrime di chi si aggrappava alla fede con enfasi e trasporto, assorto nelle proprie preghiere, in un gesto così intimo e allo stesso tempo sociale, tale da farmi venire la pelle d’oca.
Ho osservato le stazioni della Via Crucis, dalla prima all’ultima, attraversando souq che profumano di incenso e spezie.
Ho osservato Gerusalemme trasformarsi immediatamente nel giro di pochi passi: dall’affascinante e labirintica Old City alla vibrante e moderna Città Nuova.
Ho osservato un insieme enorme di culture, abiti e usanze radunarsi in un unico luogo.
Ho osservato una mamma posare il proprio neonato sulla Pietra dell’Unzione e io, ferma in un angolo e senza parole, mi sono lasciata trasportare da quel gesto, abbandonandomi ad una stretta allo stomaco.
Gerusalemme mi ha regalato emozioni fortissime che mai e poi mai avrei pensato di provare e che mai e poi mai riuscirò a spiegarvi.
Eppure non conta che siate credenti oppure no, basta mettere piede in questa città per avvertire l’innegabile forza di una fede comune, qualcosa che unisce le persone nella disperazione più grande o nella gioia immensa.
È qualcosa di magico.”
Gerusalemme ha dell’inspiegabile, e lo dico con tutta la tranquillità del mondo. E’ un posto unico, una spirale di sensazioni nella quale convergono disperazione e gioia, amore e penitenza. E’ impensabile fare un viaggio in Israele senza fermarsi a visitare la Città Santa, così come è impossibile non restarne affascinati, tremendamente incuriositi.
Highlights di Gerusalemme
- La Old Town: è cuore, reni e polmoni di Gerusalemme. E’ fascino allo stato puro, calamita e poesia. Non credo che ci sia bisogno di presentarli, ma tra i luoghi da inserire nell’itinerario non possono mancare il Muro del Pianto, il Santo Sepolcro, la Via Crucis e i Souq. Tra le attività meno conosciute, vale la pena considerare la passeggiata sulle mura (non è necessario farla tutta, ma da alcuni punti si scattano foto stupende!) e il Western Wall, ovvero un tunnel che permette di passeggiare costeggiando il Muro del Pianto ma nella parte sotterranea. Io sono claustrofobica, ma non ho avuto particolari problemi se non qualche fastidio dato dagli altri visitatori che, fermandosi improvvisamente, non permettevano una camminata fluida.
Consiglio di dedicare una giornata intera alla Città Vecchia per entrare in contatto con essa e regalarsi la meravigliosa possibilità di perdersi tra i suoi vicoli. - La città nuova: e consiglio di dedicare una giornata anche alla città nuova! Vibrante, colorata e in continuo fermento, basta uscire di poco dalla Old Town per ritrovarsi apparentemente in un altro luogo. Localini, bar e negozi riempiono gli enormi viali e, proprio camminando camminando, vi consiglio di raggiungere il Mahane Yehuda Market.
Si tratta di un moderno mercato all’aperto nel quale si concentrano chioschi e ristorantini perfetti per una pausa pranzo (pare che verso sera si facciano anche dei dj set!) e in grado di accontentare tutti i gusti. Per un attimo ho avuto l’impressione di essere in una metropoli americana. - Yad Vashem: mentre visitavo questo posto, pensavo già a come avrei potuto descriverlo. Poi ho capito che non esistono parole tanto grandi e profonde per far capire cosa si prova nel Memoriale della Shoah, cosa si prova a visitarlo in compagnia di una guida eccezionale, cosa si prova a trovarsi di fronte all’orrore della morte e dell’ingiustizia, cosa si prova a sentire questa pagina nera così lontana eppure così vicina, cosa si prova a ritrovarsi ad osservare senza fiatare gli alberi dedicati ai Giusti fra le Nazioni, che rischiarono le loro vite per aiutare gli ebrei durante la Shoah. E’ un colpo al cuore, un cazzotto al centro dello stomaco. Ma prima di ogni cosa è memoria e storia e lacrime. Io vi consiglio la visita e, se è possibile, chiedete di essere accompagnati da Estelle, una guida molto in gamba che parla perfettamente italiano.
Perchè “Le stelle sono bellissime quando sono nel cielo, ma non quando sono incollate al petto”. - Per quanto riguarda i ristoranti, vi consiglio Hachatzer e Eyal Shani. Il primo è molto carino, moderno e si mangia davvero benissimo, mentre il secondo è molto più local ed è situato nei pressi del Mahane Yehuda Market. Tra l’altro il proprietario è uno degli chef della versione israeliana di Masterchef. Per una cena intima e romantica, vi suggerisco di riservare un tavolo da Mona.
Grazie all’Ente del Turismo di Israele e a Skyscanner Italia per questa esperienza semplicemente magica.
Proprio come Israele.
Bellissimo itinerario! Quanto vi ho invidiato! Israele è tutta da scoprire! Io ho passato 20 giorni on the road in Israele ma vorrei poter tornare al più presto perchè ho come l’impressione di non essere riuscita a vivermela a pieno. Ho fatto tutta la costa dal Libano a Gaza. Meravigliosa! In alcuni momenti pensavo di essere in California. Poi Gerusalemme, Be’er Sheva, Masada e la costa del Mar Morto attraversando piccoli quartieri privati ultraortodossi e il silenzioso deserto del Negev.
Ho due piccoli crucci. Le zone palestinesi, Betlemme, Gerico ed Herodion e la spianata delle Moschee. Il giorno che ho visitato Gerusalemme non ci hanno fatto entrare a causa di disordini e lancio di molotov, siccome si stava avvicinando lo Yom Kippur. L’avete vista??? Com’è????
E’ una meta che spero di raggiungere presto, nel frattempo lo sogno ad occhi aperti! Una domanda: con i mezzi pubblici è facile spostarsi da un posto all’altro? 🙂 Grazieeeee
Ciao Marika! Grazie dell’articolo. Inizio a buttar giù le idee per il mio prossimo viaggio. Vado ad Israele a fine settembre con alcuni ragazzi isrealiani conosciuti lavorando. Non sto più nella pelle… e sì, a quanto pare anche il cibo è qualcosa di straordinario…
Grazie dei consigli 🙂
E di cosa <3
…. sembra che siate andati a visitare uno stato come un altro o forse avete fatto un giro in una sfera di vetro….. d’accordo che non avete sconfinato nei “temibili” ( a sentire gli israleiani) territori palesinesi, ma neanche una parola sul muro che toglie luce, acqua e isola i villaggi palestinesi, ai check point e ai militari ovunque, tutte cose visibili anche a Gerusalemme. Per essere un racconto di viaggio è molto superficiale….
Ciao,
grazie mille per la tua opinione.
Marika