La storia di Matera, vergogna d’Italia

Per il viaggiatore che la visita per la prima volta, risulta difficile pensare che la storia di Matera comprenda un periodo tremendo che l’ha portata addirittura ad essere definita la vergogna d’Italia.
A vederla ora infatti non si direbbe, eppure questa piccola città incantata ha un passato triste dal quale non è facile distaccarsi.

C’è stato un periodo durante il quale Matera era totalmente isolata dal resto del mondo, un periodo che l’ha segnata profondamente e ne ha delineato uno sviluppo lento ed eccessivamente tardivo.
Mentre i Paesi dietro l’angolo muovevano i primi passi verso una cultura innovativa, Matera restava indietro, ignara di tutti gli sviluppi che gli uomini erano riusciti a conquistare.

storia di Matera

Matera era sporca, era isolata, era abbandonata.
Matera era rassegnata.
I suoi abitanti avevano ormai dimenticato l’importanza di vivere, ma sgomitavano tra sporcizia e miseria per racimolare un briciolo di sopravvivenza.
E il domani diventava improvvisamente un progetto troppo ambizioso.

I Sassi, oggi patrimonio mondiale UNESCO, fino a neanche un secolo fa erano l’esatto opposto, come ci racconta Carlo Levi in Cristo si è fermato a Eboli. Matera sembrava invasa -e uccisa- da una peste terribile.
Nelle abitazioni, animali e persone si contendevano i centimetri di spazio, i bambini morivano per la febbre mentre quelli che erano leggermente più fortunati passavano tutto il giorno fuori per non soffocare, ignorando addirittura le mosche che si posavano su una pelle ormai sottile, spenta, disidratata.

storia di Matera

Un periodo assassino che l’ha messa in ginocchio, attirando però l’attenzione di intellettuali e imprenditori, affascinati da quella che verrà poi definita la Filosofia della Miseria.
Matera, infatti, viene scelta per promuovere un piano di sviluppo economico, una specie di terapia d’urto per far rialzare un popolo che -mentre le persone iniziavano ad usare gli aeroplani- si affidava ancora a tecniche preistoriche, senza usare eufemismi.
Inutile dire che le difficoltà furono enormi e gli ostacoli immensi, eppure le case cinematografiche riconobbero ai Sassi una gloria tardiva e meritata.

La storia di Matera viene raccontata e proiettata a Casa Noha, uno dei beni del Fondo Ambiente Italiano nonché casa un tempo di proprietà di due famiglie che -piuttosto che ricavare del denaro- hanno preferito regalare un pezzo di storia a chi sta cercando di sussurrarla al mondo.
Il documentario si chiama “I Sassi Invisibili” e vi consiglio di iniziare la vostra visita proprio da qui, perché poi sarà ancora più toccante passeggiare nel centro storico, arrampicandosi tra vicoli e scorci improvvisi.

storia di Matera

Se volete sapere la mia, posso dire solo una cosa: Matera è una poesia.
E’ strabiliante e particolarissima, è un intreccio di parole e suoni.
La sensazione che si avverte è quella di aver messo in stand-by il mondo, perché quell’incastro magico di strade e case ha il potere di farti sentire in colpa nel momento in cui tiri fuori lo smartphone per scattare una foto, perché è come se anche il più piccolo oggetto materiale fosse fuori luogo.
Matera ti fa riflettere, è inevitabile.
Mi correggo: ti si schianta contro.
E’ come se volesse spingerti a sederti su uno dei belvedere semplicemente per ammirare le Gravine simili a un canyon o quel ponte invisibile che collega passato e presente, con un occhio di riguardo verso il futuro.





A prescindere dai monumenti, dalle chiese o dai musei, quello che rende un luogo speciale è il legame che crea con i suoi visitatori.
Io ho avuto la sensazione di essere avvolta in un abbraccio forte e fragile allo stesso tempo.
Avete presente la vecchia storia delle cicatrici che insegnano?
Perché se e è vero che la felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta, Matera ne è la prova vivente.
Il passo da vergogna d’Italia a Capitale della Cultura 2019 non è breve, ma possibile.
E questo, alla fine, è tutto ciò che conta.

storia di Matera

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About

Marika Laurelli. Travel blogger autrice di Gate 309, Web Writer e Storyteller Appassionata di tutto ciò che riguarda i social network e nutre un amore smisurato per il mondo, l'avventura, la scoperta.

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27 commenti

  • Nel 2009 visitai Mateara e fu subito amore a prima vista! Sensazioni ed emozioni insieme pervadevano il mio cuore e la mi mente tra passato e presente, sospesa tra cielo e terra, incantata in quella rara bellezza incasonata nella roccia salda e antica come la forza e il coraggio di uomini e donne che l’hanno vissuta e riscattata. Matera! Non ha la luminosità del mio Salento, le case bianche digradanti verso il mare azzurro, ma ha il fascino della storia dell’Umanità. Dopo quella prima volta vi sono ritornata tante e tante altre volte perché Matera ha con sé i miei tesori più grandi rapiti dall’amore che oggi si chiama Anna ed ha 5 anni. Sono felice che il destino mi abbia fatto conoscere Matera, é valsa la pena di vivere per poterlo fare. A tutti farebbe bene un tuffo nei sassi per assaporare il piacere di perdersi nel groviglio di sentimenti e sensazioni indescrivibili.

  • Bene Nino, Si vuole ricordare a quanti non hanno creduto e ostacolato il nostro desiderio di far parte di questa grande sfida, giusta, meritata coraggiosa di una umile e orgogliosa cittadina, proponendo e attivandoci si dal 2010 per un referendum per il passaggio alla Provincia di Matera ? Rifiutiamo e condanniamo con vigore chi oggi vuole saltare sul carro dei vincitori , vuole essere in prima fila ,senza pagare il biglietto, ed i” senza faccia e i voltaggiacchetta”. Cosa sta succedendo ? Ricordando a qualcuno che finiscono i tempi della “bella gioventù e che occorre passare alla cattiva vecchiaia. Un grazie e onore a chi ha creduto e crede nei nostri sogni fatti non dormendo, insieme a noi scrivendo e parlando di un poco di ” passato” di bellezze storiche e patrimoniali del nostro SUD Un pensiero ed un augurio immenso lo facciamo al nuovo Sindaco di Matera

  • Questi sono i tuoi post che preferisco: informativi ma emotivi, perfetti.

    Ma come mai Matera era isolata dal resto d’Italia?

    Non vedo l’ora di vederla la prossima primavera!!!

  • In occasione delle ultime festività ho avuto modo di effettuare, assieme ai miei famigliari, di effettuare una visita a Matera.
    Innanzitutto desidero affermare che, le mie impressioni sono strettamente personali e quindi anche non condivisibili.
    Mi preme a dire che il ricordo, le sensazioni che ne ho tratto, non sono del tutto positive.
    Innanzitutto nulla da dire sul vitto ed alloggio presso un agriturismo delle vicinanze; inoltre la cortesia e gentilezza dei gestori sono stati il corollario di un trattamento impeccabile.
    Molto carina e curata, mi è così sembrata la parte moderna della città: molto interessanti le offerte culturali ed artistiche che colà venivano offerte.
    Purtroppo, un senso di forte disagio e raccapriccio, ha pervaso la mia persona quando ci siamo addentrati nei cosiddetti “sassi”.
    Mi aspettavo, dalle descrizioni delle guide, di trovare un ambiente decisamente rurale, ma molto suggestivo, bohemiens, ma purtroppo così non è stato.
    Le abitazioni, molte delle quali abbandonate con dentro marciume di ogni tipo, odori non troppo felici non sono un bellissimo cartoncino da visita.
    L’aspetto di queste case sbiancate, quasi dilavate con quei buchi neri, facevano assomigliare il paesaggio ad un enorme ammasso di teschi, cupo, desolante…
    Oltre a questo, una netta sensazione di provvisorietà, miseria e fatiscenza rendevano ancora più triste il proseguo visita.
    In conclusione, non ho un bel ricordo di questa parte della città; non so, spero di sbagliarmi, ma lungo l’itinerario abbiamo visitato località molto più coinvolgenti anche emotivamente, come: Lecce od altri centri minori quali Grottaglie, Polignano, Alberobello o la Valle d’Ittria… tanto per fare alcuni nomi….
    Chiedo scusa se dissento dai precedenti commenti, ma questa è stata, come ripeto, la mia personale impressione.
    Cordiali Saluti.

    • Grazie mille per questo commento e non c’è assolutamente alcun motivo di scusarsi. Il viaggio è un percorso soggettivo e trovo molto utile leggere pareri diversi dal mio.

      A presto,
      Marika

  • Per rispondere a Francesco….Matera non nasconde il suo triste passato e non nasconde la sua facciata.Non si può non essere tristi sapendo che tra quelle buie mura i bambini morivano e gli animali domestici vivevano con loro, ma è la nostra storia anche questa. E la storia deve insegnarci a riflettere ad apprezzare ciò che siamo riusciti a cambiare in meglio. La storia, anche se triste,non può essere cancellata.Anche io ho provato tristezza ma le emozioni sono state profonde..

  • Ciao Marika, ho appena letto il tuo articolo e mi sento subito di dirti che l’ho trovato davvero bellissimo e, come ho letto in altri commenti, confermo che anch’io non ne sapevo niente e dunque mi ha colpito molto! Ciao, Greta.

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