Non dimenticherò mai il giorno in cui ho cliccato su “Acquista Volo”, perché è proprio in quel momento che è iniziato il mio viaggio sulla Route 66.
Non è un segreto il fatto che fosse da sempre il mio sogno nel cassetto, il luogo ritratto nei poster attaccati alle pareti, la meta.
Ho impiegato sei mesi per organizzare tutto.
Ovviamente non è necessario tutto questo tempo, ma se capiterà anche a voi di provare questa esperienza, vi accorgerete di come la raccolta di informazioni sia un capitolo bellissimo e fondamentale.
Dopo aver spiegato nell’ultimo post il mio itinerario completo, ci tengo a darvi indicazioni per far sì che il vostro viaggio sulla Route 66 prenda forma.
Sono i concetti che, giorno dopo giorno, ho appuntato sul mio diario, impaziente di poterli condividere sul blog, perché a prescindere da mappe, chilometri, ristoranti e motel, l’unica cosa che dovete ricordare è che questo viaggio dovrà somigliare a voi e voi soltanto.
Se avete bisogno di informazioni dettagliate sui costi, sul noleggio dell’auto o sugli alloggi potete trovarle in questo post.
MA DI COSA SI TRATTA?
La Route 66 nasce negli anni ’20 in seguito ad un glorioso sviluppo economico grazie al quale furono costruite nuove strade. Fin da subito assunse un significato molto più profondo: la via verso la libertà, la migrazione dall’est all’ovest, il raggiungimento della soleggiata e promettente California.
E’ considerata da sempre una delle strade più belle e importanti al mondo e non perché vanti paesaggi maestosi o metropoli scintillanti, anzi!
Quello che troverete è un insieme di paesini minuscoli e spesso desolati, con porte che scricchiolano e un fascino vintage e kitsch ma anche estremamente fiero.
Un viaggio sulla Route 66 è un susseguirsi di emozioni, parentesi storiche e cose bizzarre. Tutto è spinto all’eccesso e riporta ai suoi anni d’oro: i colori, le insegne al neon, le pompe di benzina, i diner.
Trovo sia davvero difficile spiegare a parole cosa effettivamente sia The Mother Road, ma la sensazione perenne che si ha è quella di trovarsi su un set cinematografico.
COME E’ FATTA LA ROUTE 66?
Il primo punto da chiarire è questo: la Route 66 non esiste più. O meglio, esiste fisicamente ma non compare sulle mappe aggiornate, perché è stata sostituite dalle strade intestatali o comunque da quelle nuove.
Non è più lineare e vi capiterà di doverla prendere, lasciare, ricercare e riprendere e via dicendo. Un viaggio sulla Route 66 è una caccia al tesoro e sfido chiunque a non perdersi per almeno quattro o cinque volte al giorno!
E’ divertentissimo ricercare tutti i punti di interesse o gli elementi iconici, originali e autentici.
Alcune persone scelgono di percorrerla seguendo l’intestate ma, nonostante questa sia una decisione estremamente soggettiva, il consiglio che vi do è quello di non lasciarla mai a meno che non sia necessario, perché è impossibile prevedere quali cose potrebbero essere di vostro interesse o meno. Ma la magia sta proprio nel lasciarsi sorprendere, nel non programmare tutte le tappe!
Nei primi Stati troverete indicazioni lungo la strada, ma dall’Oklahoma in poi diventano molto più rare.
L’interstate sarà una tentazione (Soprattutto nei tratti in cui è praticamente parallela alla Route 66) e ovviamente vi farebbe risparmiare tempo, ma hey..Avete voluto la bicicletta? E ora forza a pedalare tra buche, strade malmesse, ghost town e atmosfere da film!
IL CLIMA
Io ho trascorso sulla Route 66 le prime due settimane di agosto, più o meno.
Il tempo è stato prevalentemente ottimo, con tanto sole e tanto caldo e nessuna pioggia.
In Arizona, contrariamente a come mi aspettavo, il vento era freddo ed è stato l’unico luogo in cui abbiamo avuto bisogno delle maniche lunghe.
Se anche il vostro viaggio sulla Route 66 capiterà durante questo periodo mettete in valigia abbigliamento estivo e fresco, un k-way e una felpa.
COME SI PERCORRE?
Sono partita con cinque guide.
Cinque.
Ma quelle che io reputo davvero fondamentali per un viaggio sulla Route 66 sono:
- Here it is! The Route 66 Map Series –
Si tratta di otto mappe (una per ogni Stato) con disegnini e indicazioni per non perdere mai la Strada Madre.
Solitamente la Route 66 viene percorsa da est a ovest per emulare, appunto, la migrazione verso le prospettive di vita migliore promesse dalla California. Tuttavia queste mappe forniscono le direttive per percorrerla sia da Chicago a Santa Monica che da Santa Monica a Chicago.
- Route 66 Adventure Handbook – Drew Knowels
Questo libro è una miniera d’oro!
Drew Knowels vi parla di tutti i paesini e città e lo fa seguendo appunto l’ordine in cui li incontrerete durante il vostro viaggio sulla Route 66. Per ogni località evidenzia i punti di interesse e le icone della strada. Insomma: vi facilita la caccia al tesoro!
Sia le mappe che la guida sono acquistabili su Amazon.
Purtroppo per la prima volta mi sono trovata davvero male con la guida della Lonely Planet dedicata proprio alla Route 66, perché mancano dei luoghi fondamentali.
IL TEMPO
La domanda che mi è stata rivolta più spesso è: quanto tempo ci vuole per fare un viaggio sulla Route 66?
Purtroppo -o per fortuna- non esiste una risposta esatta. O almeno, non ne esiste una soltanto.
Quando ho iniziato a programmare il mio viaggio, tante persone mi hanno detto che avevo calcolato male i tempi, che le distanze risultavano troppo grandi, che i giorni a disposizione erano pochi.
Io cosa ho fatto?
Ho ascoltato, ho valutato e poi ho deciso secondo i ritmi miei e di Diego.
Distanze che per un altro viaggiatore sono sembrate esagerate, per noi sono risultate troppo piccole e viceversa. Questo ci ha portato a modificare l’itinerario on the road e a stravolgere i piani, adattandoli ancora di più alle nostre esigenze. Abbiamo guidato per tante ore al giorno perché a noi piace muoverci così, ma non è detto che sia lo stesso per voi. Valutate in base al vostro modo di viaggiare.
Il segreto secondo me sta nel prenotare gli alloggi scegliendo sempre la cancellazione gratuita fino al giorno stesso, così se arriverete prima del previsto o se vi sentirete stanchi durante il tragitto potrete sempre cambiare programma.
COMPAGNI DI VIAGGIO
Come ho già detto, il viaggio sulla Route 66 andrebbe fatto solo con compagni di viaggio già testati, perché l’andare d’amore e d’accordo nella vita di tutti i giorni non è sinonimo dell’ avere feeling on the road.
Le ore da trascorrere in macchina sono tante e il mio consiglio è quello di studiare l’itinerario in gruppo, cercando di far combaciare gli interessi di tutti, ma dividendovi se è necessario.
Viaggiare in compagnia non significa necessariamente trascorrere tutto il tempo insieme, ma anzi, è importante rispettare gli interessi di ogni componente.
Per quanto riguarda le spese vi suggerisco di considerare l’idea di una cassa comune, magari utilizzando l’app Pay&Share, che farà tutto il lavoro per voi, vi basterà inserire i nomi di tutti e le spese affrontate (esempio).
E SE MI PERDO?
Durante il nostro viaggio sulla Route 66, come dicevo, ci siamo persi un’infinità di volte. Ma proprio tante tante! L’importante è non farsi prendere dallo sconforto o dalla rabbia, perché il bello degli on the road è anche questo. Fermate il primo passante o entrate nel primo autogrill, troverete sicuramente qualcuno pronto a darvi informazioni (Dopo avervi tempestati di domande!).
Quale migliore occasione per chiacchierare con la gente del posto e per farsi raccomandare il ristorante migliore della zona?
Consigli perfetti per un on the road!
Sopratutto il compagno di viaggio… provato un litigio in viaggio perchè non ci si trovava bene! Esperienza orribile!
Adesso ci rido sopra a pensarci ma può rovinare un bel ricordo di un viaggio unico!
eheheheh infatti ti ho pensata!
Grazie mille Eli.. che viaggio meraviglioso <3
Quella dei sei mesi è proprio la parte che preferisco quando organizzo i miei trip! Questa fase ha la potenza di farti pregustare il viaggio. Si, decisamente, è la parte più bella.
Grande ed utilissima quell’App, non la conoscevo! Grazie!
Grazie a te!
Finalmente qualcuno che studia/scrive/si informa quanto me 😀 ahahaahh!
Questo rientra nella “bibbia” come l’altro articolo 😉 dopo aver studiato l’intera guida della Thailandia, adesso tocca agli Stati Uniti sarà un lavoraccio ma ne varrà la pena, ne sono certa. Noi (Mario ed io) abbiamo fatto il primo viaggio fuori Italia con un’altra coppia… non so se lo rifarei, è difficile trovare persone con gli stessi interessi, disposte a tenere gli stessi ritmi… Ma da quello che leggo, con te e Diego ce la potremmo fare! 😀 Aspettiamo di conoscervi. un abbraccio Mari!
Assolutamente si! Dobbiamo vederci al più presto! Organizziamo?
Un bacio grande (e grazie!) :*
Tesoro che meraviglia!
Sto seguendo con attenzione minuziosa i post che pubblichi su questo viaggio!
Ormai ti ho già detto mille volte che sogno questo on the road da anni quindi evito di ripetermi!
Le tue informazioni sono come al solito precise e complete e io non vedo l’ora di utilizzarle!!
Ps anche io ultimamente mi sono trovata male con la Lonely… 🙁
Allora non è stata solo una mia impressione! Sai cosa sembrava? Sembrava scritta da qualcuno che lì non c’era mai stato.
Grazie tesoro :*
Esattamente quello che abbiamo pensato noi leggendo la guida del Vietnam e della Cambogia, ci siamo ritrovati diverse volte ad andare in posti in realtà inesistenti….bah
Consigli preziosissimi per quello che è uno dei viaggi con la V maiuscola! Ricorderò le guide che hai segnalato 🙂
Grazie mille! Spero che la mia avventura aiuti altre persone ehehehe :*
[…] volte, quindi non mi dilungo. On The Road è un’istituzione, è ciò che ha ispirato il mio viaggio negli Stati Uniti, il fulcro della beat generation. E’ libertà allo stato puro. Continuo a preferire la versione […]
Dopo aver visionato il mio itinerario per due giorni a Edimburgo puoi immaginare cosa combinerei per programmare nel dettaglio un viaggio della vita come questo! Ahahah
Consigli utilissimi per non impazzire. Come sempre vanno tutti a finire nella lista dei “preferiti”.
Grazie cara! <3