Noi nel Red Centre non dovevamo andarci.
E’ assurdo, si. Ma avevamo pensato di rimandare la visita ad un futuro viaggio, visto il poco tempo a disposizione. Avremmo fatto un’enorme, immensa cavolata. Il Red Centre è il cuore dell’Australia. E’ un muscolo che batte e batte e batte sempre più forte. E’ natura violenta e deserti infiniti, è un bbq con musica live e strade isolate che sembrano non finire mai, è un albero che trattiene a sé i pilastri della tradizione aborigena e i suoi luoghi più sacri. E’ tutto e niente.
Ed è imperdibile.
Il nostro itinerario nel Red Centre è durato 3 notti e crediamo che sia un tempo sufficiente per avere un quadro d’insieme della zona e dei suoi punti principali. Poi, come affermiamo sempre, i tempi ovviamente sono molto soggettivi.
Itinerario nel Red Centre: GIORNO UNO –> Alice Springs
Abbiamo raggiunto Alice Springs da Adelaide e abbiamo subito ritirato l’auto a noleggio. Alice Springs è la città principale del Red Centre che detta così fa pensare ad una metropoli tutta luci e boutique. No, niente di più lontano dalla realtà. E’ un centro sviluppato ma sempre nei limiti, dalla grandezza ridotta ma con vari hotel e ristoranti. Qui si trovano anche gallerie dedicate all’arte aborigena.
Per dormire vi consigliamo il The Crowne Plaza, situato un po’ fuori dal centro ma con camere bellissime, pulite e tanti comfort. C’è la piscina ed anche una sala fitness aperta 24/24h.
Itinerario nel Red Centre: GIORNO DUE –> Da Alice Springs al King’s Canyon
E qui è necessario fare una premessa: il Red Centre si può visitare in totale autonomia o affidandosi a dei tour. Noi abbiamo -ovviamente- scelto l’on the road e se come noi volete girarlo in macchina, dovete tener presente che esistono due strade possibili. La Red Centre Way (il percorso che collega i vari punti di interesse della zona) è composta da strade in buone condizioni e strade che possono essere percorse solo con un 4×4. Al momento del noleggio vi verrà fatto firmare un foglio nel quale, nel caso in cui abbiate scelto un’auto “normale”, dichiarerete di non andare nelle strade sterrate. Se quindi avete voglia di fuori pista e sabbia rossa che si alza ovunque, ricordatevi di scegliere un mezzo adeguato.
Se opterete per le strade sterrate, non dimenticate inoltre di fare rifornimento di gasolio, acqua e snack ad Alice Springs, perché difficilmente troverete punti ristoro lungo il tragitto, presenti invece sul percorso non sterrato.
Il paesaggio che scorrerà oltre il finestrino è davvero bellissimo, lascia senza fiato. Distese infinite rossissime e un silenzio assordante fanno da padroni ad uno degli on the road più famosi al mondo.
Tuttavia a volte il percorso può rivelarsi monotono e vi consigliamo di sgranchirvi le gambe ogni tanto, per evitare colpi di sonno.
Noi siamo arrivati al King’s Canyon Resort poco prima del tramonto, in tempo per gustarcelo sorseggiando una birra, mentre mille sfumature di rosso, giallo e arancione abbracciavano tutto ciò che ci circondava. Uno spettacolo indimenticabile.
Il King’s Canyon Resort è l’unico alloggio nel giro di tanti, tantissimi km. Offre sistemazioni di tutti i tipi: dalle piazzole per le roulotte alle camere deluxe con jacuzzi vista bush. Noi abbiamo optato per quest’ultima e la consigliamo ad occhi chiusi.
Per cena si può scegliere tra il ristorante principale e un pub dove vengono serviti bbq, burger vegetariani e pizze a ritmo di musica live tradizionale.
Prima di andare a dormire abbiamo alzato gli occhi al cielo.
E improvvisamente l’Australia ha deciso di farci un regalo: sopra di noi avevamo la coperta di stelle più bella che avessimo mai visto.
Itinerario nel Red Centre: GIORNO TRE –> Dal King’s Canyon ad Ayers Rock
Svegliatevi presto e, dopo una colazione abbondante, raggiungete il Watarrka National Park, meglio conosciuto come Kings Canyon.
Per esplorarlo potete scegliere tra due percorsi disponibili: uno molto breve e uno di circa sei km. Ovviamente noi abbiamo optato per quest’ultimo ed è stato senza ombra di dubbio uno degli highlight del nostro viaggio di nozze. In alcuni momenti avevamo davvero l’impressione di essere sulla Luna. E’ una tappa imperdibile, cercate ad ogni costo di inserirla nel vostro itinerario.
Il percorso può essere fatto anche da chi soffre di vertigini -io, Marika, non sono riuscita neanche a salire sul Duomo di Milano, eppure qui non ho avuto problemi- ed è abbastanza faticoso, ma ne vale la pena.
Abbiamo finito il percorso intorno alle 12:00 e ci siamo diretti verso Ayers Rock, fermandoci a pranzare lungo la strada in un posto super local.
Poi è stata la volta dei Monti Olgas, conosciuti anche come Kata-Tjuta. La visita non ha richiesto molto tempo, quindi siamo riusciti ad arrivare in tempo ad Uluru per ammirare il tramonto.
Prima di partire ci chiedevamo cosa ci trovassero le persone in Uluru, che sembrava nulla di più di una pietra gigante. Ecco, ci sbagliavamo di grosso. Uluru è qualcosa che non si spiega, è un luogo mistico. E’ una calamita e potresti trascorrere giornate intere ad osservarlo senza stancarti mai. Che poi, alla fine, il perché non lo sai neanche tu. Eppure sei lì, ad aspettare che cambi colore ora dopo ora, minuto dopo minuto. Uluru non si descrive, si vive.
E lo si vive attraverso i diversi percorsi possibili che si snodano lungo il perimetro.
Alcuni turisti ancora oggi scelgono di scalare Uluru. La legge lo permetto ma ecco, per favore, non fatelo. Uluru è un luogo sacro per gli aborigeni ed è qualcosa che va oltre la nostra comprensione, portategli rispetto.
L’ Ayers Rock Resort ha il monopolio in termini di alloggi e ristoranti. Noi abbiamo dormito al Sails in the Desert ma, col senno di poi, avremmo potuto scegliere anche uno più semplice visto il pochissimo tempo che vi abbiamo trascorso. Per cena siamo stati al Pioneer Hotel, che offre diversi tipi di cibo ed è ottimo per scambiare quattro chiacchiere con altri viaggiatori.
Itinerario nel Red Centre: GIORNO QUATTRO –> Ayers Rock – Sydney
La mattina dopo, prima di prendere il volo per Sydney, abbiamo visitato di nuovo Uluru.
E ancora una volta, più forte di prima, saremmo rimasti ad ammirarlo all’infinito.