Due giorni a Siviglia: la ciudad de las maravillas

Oggi faccio un passo indietro e torno a circa due settimane fa, quando io e Siviglia ci siamo incontrate per la prima volta.
Non ero pronta per lei, non sapevo cosa aspettarmi, non la immaginavo certo così diversa da Madrid e Barcellona, le altre città spagnole che avevo già visitato.
I miei due giorni a Siviglia sono stati un caleidoscopio di emozioni: lo stupore prima, l’amore poi.

Siviglia è la Spagna che tutti immaginano, non potrei descriverla diversamente.
Con la sua anima caliente e pronta ad abbracciare i turisti, rappresenta un ponte invisibile tra Europa e Africa, tra storia e modernità, tra monumenti e party in ogni luogo e in ogni momento.
A Siviglia, infatti, è sempre festa.
A Siviglia si fa il pieno di sorrisi.

due giorni a Siviglia

Ho passeggiato tra i vicoli dai muri coloratissimi che mi hanno riportata immediatamente alle località più coloniali, quelle che ti mettono allegria non appena le incontri e dalle quali è impossibile non restare affascinati. Quelle che fanno sembrare il traffico una passeggiata, il disordine generale un capolavoro.
Ma per me Siviglia lo è, un capolavoro.

Cosa visitare in due giorni a Siviglia?

Barrio Santa Cruz

Come potevo non innamorarmi di una città che mi da il benvenuto con una zona così caratteristica?
Si tratta dell’antica Juderia, il quartiere ebraico prima della cacciata degli ebrei del 1492 e rappresenta senza ombra di dubbio uno dei punti più affascinanti di tutta Siviglia.
Passeggiando dalla stazione centrale, ad un certo punto ci siamo ritrovati in un vero e proprio labirinto e mi è bastato mettere piede in una delle tante piazzette nascoste per restare totalmente a bocca aperta. Siviglia è una città sospesa nel tempo.
Fortunatamente è sospesa in un’epoca che fa dei colori la propria arma vincente e sfido chiunque a non restare abbagliati dal Barrio Santa Cruz, cuore pulsante della Spagna più autentica.

Non meravigliatevi quando vedrete le macchine passare nei vicoli microscopici e non meravigliatevi neanche quando, al primo ostacolo, i passanti si sistemeranno intorno al guidatore meno esperto per aiutarlo in manovre apparentemente impossibili.

Consiglio di girovagare senza meta nella zona tra la Casa de Pilato e la Plaza del Triunfo, con la Cattedrale e la famosa Torre della Girala.

Alcázar

Non credo abbia bisogno di presentazioni e non avrei mai osato trascorrere due giorni a Siviglia senza perdermi tra le mura e i giardini di una tale opera d’arte.
Questo palazzo reale è un gioiello architettonico, all’interno del quale fa da padrone uno stile tipicamente cristiano chiamato mudéjar, che subisce la forte influenza del tocco islamico.
In altre parole: magia pura.

Con l’audioguida molto ben fatta, è possibile passeggiare in lungo e in largo nel palazzo e nei giardini, che sono enormi e bellissimi. Immancabili, ovviamente, i mitici azulejos!
C’è chi preferisce fermarsi giusto il tempo necessario per la visita e chi, invece, trascorre ore e ore in completo relax, sdraiato su uno dei curatissimi prati, magari con un buon libro in mano.

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Piazza di Spagna

Probabilmente la piazza più bella che io abbia mai visto, con un fascino che lascia senza fiato e che sembra tirato fuori da un film. Non a caso è stata scelta per grandi nomi come Guerre Stellari e Il Trono di Spade.
E’ grande circa 200 metri (si, 200 metri!) e decorata con ceramiche e ponti sotto i quali passano barche e turisti innamorati.

Plaza de Espana è circondata dal Parco di Maria Luisa, un enorme perimetro verde perfetto per evadere dal caldo opprimente della città.

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La Carboneria

Durante i nostri due giorni a Siviglia abbiamo assistito ad uno spettacolo di flamenco e consiglio a tutti di provare questa esperienza. Dopo aver chiesto pareri e destra e sinistra, abbiamo optato per la Carboneria, un vecchio magazzino di stoccaggio del carbone. E’ un locale storico, privo di fronzoli, che consiste semplicemente in un bancone affacciato su una sala piena di tavoli e sedie, accanto ai quali vengono ogni sera messi in scena spettacoli di flamenco.
L’atmosfera è davvero calda e bellissima e permette di immaginare come doveva essere vivere l’esperienza in un’epoca passata.

Noi siamo andati intorno alle 22 e lo spettacolo era già iniziato e il locale era pienissimo, consiglio quindi di anticiparvi e di prendere posto in modo da avere un’ottima prospettiva per le foto.
La Carboneria si trova in Calle Leves 18 e l’ingresso è totalmente gratuito.

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L’Arenal

Oltre ad essere uno dei miei quartieri preferiti, l’Arenal è anche la zona che si sviluppa lungo il fiume Guadalquivir. Vi consiglio di passeggiare lungo la riva, partendo dalla Torre dell’Oro e magari scegliendo di fare un giro a bordo di uno dei tanti battelli turistici o di riposarvi nei parchi sulla riva.
Spostandovi verso l’interno, noterete che è ricchissima di tapas bar e localini, ovviamente posti in un ennesimo labirinto di vicoli.

Triana

Esattamente dall’altra parte del fiume e collegata dal ponte Isabel II c’è Triana, il quartiere gitano nel quale si fermavano i nomadi che arrivavano a Siviglia. Era una zona di arte e umiltà, di toreri, operai e ballerini di flamenco. Ballo che aveva luogo nelle case poste a livello della strada, quelle più modeste.
Triana era un mix di culture e personalità e questo lo si nota già prima di attraversare il ponte, quando si scorge un susseguirsi di abitazioni dai colori più disparati.

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Alameda de Hércules

Se siete in cerca di un posto in cui prendere un cocktail dopo cena o un caffè nel pomeriggio, questo è proprio ciò che fa per voi. L’Alameda è praticamente una piazza gigante, ma definirlo così non è giusto, in quanto si tratta più che altro di un vialone alberato chiuso al traffico e disseminato di locali, ristoranti e bar. Gran parte della nightlife di Siviglia si concentra proprio qui.
La prima cosa che ho pensato è che fosse perfetto per i bambini, perché il suo essere riservato ai pedoni e la presenza di giostrine rappresentano un’ottima valvola di sfogo per i più piccini che, quando siamo andati noi, combattevano il caldo correndo nelle fontane.

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La Macarena

Disseminato di chiese e case, case e chiese, questo quartiere merita assolutamente una visita, anche solo per buttare l’occhio su uno spiccato di vita quotidiana non totalmente preso d’assalto dai turisti.
Nella Macarena ci sono ancora i locali popolari, i bar nei quali si ritrovano i vecchietti della zona, i bambini che giocano a pallone. La strada principale è Calle Feria e pare che si tratti di uno dei quartieri in Europa con il più alto numero di edifici religiosi.

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Plaza de San Francisco

Io mi sono totalmente innamorata di questa piazza che un tempo era sede di tutti i più importanti scambi commerciali e che attualmente rappresenta uno dei punti nevralgici della città, a poca distanza dalla Cattedrale. Mi è sembrato di fare un tuffo nel passato quando ho visto le carrozze, i tapas bar con i tavoli all’esterno, la solita architettura così tipica e il Municipio, che ha una facciata semplicemente meravigliosa.

Durante i miei due giorni a Siviglia ho capito una cosa: non avrete bisogno di taxi, autobus o tram. E’ una città che va visitata totalmente a piedi, che nasconde il suo fascino nei luoghi dai quali non ti aspetteresti mai niente e che riserva sorprese ad ogni angolo.
Dalle piazze che spuntano all’improvviso ai balli improvvisati sul ciglio della strada.
Siviglia è riassumibile in tre parole: cuore, anima e passione.

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Tutte le foto presenti in questo post sono state scattate da Diego, che presto vi parlerà anche del nostro tapas tour 🙂 

About

Marika Laurelli. Travel blogger autrice di Gate 309, Web Writer e Storyteller Appassionata di tutto ciò che riguarda i social network e nutre un amore smisurato per il mondo, l'avventura, la scoperta.

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