Due settimane in India: istruzioni per l’uso

Ti svelo un segreto: è inutile aspettare di sentirsi pronti, perché il “non mi sento pronto” è solo una scusa. In India non arrivi mai preparato, perché nessun blog/film/libro può davvero rendere giustizia -nel bene e nel male- ad un luogo così complesso. Quindi vai, vai e basta.

L’India è difficile.
E’ un posto che ti mette alla prova, che testa la tua pazienza e i tuoi nervi, che si mostra con mille volti diversi. Ma è anche un luogo magico, che può darti tantissimo se solo provi a guardare oltre.

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Le mie due settimane in India sono state un susseguirsi di momenti felici e attimi di pura rabbia, ma soprattutto di meraviglia. Perché nel bene e nel male la frase che ho ripetuto più spesso è stata “Incredibile”.
Ecco, incredibile India.

Ho deciso di provare a fornire qualche linea guida per chi ha intenzione di intraprendere un viaggio simile. Ovviamente questi sono i consigli di una persona che ha affrontato un posto molto complesso per soli quindici giorni, la realtà è ben più articolata e soprattutto ogni esperienza è diversa dall’altra.

Organizzazione generale

Per le nostre due settimane in India ci siamo affidati ad un’agenzia locale che ci ha messo a disposizione un driver. Purtroppo la nostra esperienza, nonostante a livello umano sia stata perfetta, a livello organizzativo ha lasciato a desiderare, per questo motivo non mi sento di consigliarla.
Ti suggerisco di informarti su internet e di affidarti alle agenzie locali che hanno più pareri positivi, ti assicuro che ce ne sono diverse e non dovrai far altro che richiedere un preventivo e scegliere quella che più si avvicina al viaggio dei tuoi sogni. Spesso e volentieri, i servizi offerti e gli itinerari sono tra loro molto simili.
Gli hotel ho preferito prenotarli io personalmente, ma le agenzie offrono anche questo servizio.
Mi raccomando, quando avrai il preventivo tra le mani accertati che ci sia l’aria condizionata e che siano inclusi i costi relativi alla benzina,  ai pasti e ai pernottamenti dell’autista.

Consiglio spassionato: se decidi di affidarti ad un’agenzia locale, ricordati di chiedere che ad accompagnarti sia un driver in grado di parlare inglese. Questo contribuirà non solo a renderti il viaggio più semplice in caso di problemi, ma ti darà anche la possibilità di porre domande a chi quella terra la conosce benissimo.

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Se hai più tempo e non ti interessano le comodità, puoi optare per il treno, ma su questo non posso esserti d’aiuto. Quello che posso consigliarti è di non fare affidamento sugli orari perché i ritardi sono spesso assurdi, basti pensare che l’unico treno che avremmo dovuto prendere era in ritardo di undici ore e nessuno sembrava meravigliarsene.
Inoltre per acquistare da soli i biglietti è necessario richiedere un permesso speciale, altrimenti è sicuramente più comodo affidarsi per pochi soldi ad un’agenzia abilitata che li prenoti al posto tuo.

Il volo

Noi abbiamo scelto il diretto Roma-Delhi di Air India ad un prezzo molto, molto conveniente. Sinceramente ci aspettavamo un servizio peggiore, invece ci siamo trovati bene e se in futuro dovessimo tornare in India risceglieremmo sicuramente questa compagnia.

Per quanto riguarda i voli interni l’India ha ottimi collegamenti aerei sia tra le varie città che verso gli stati confinanti, i quali richiedono solitamente comunque uno scalo a Delhi.

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Il Clima

L’India è un Paese immenso e non esiste una stagione ideale per visitarlo tutto. Informati bene sotto questo aspetto, perché noi abbiamo scelto di visitare il Rajasthan, Agra e Delhi ad agosto e ti assicuro che ha buttato giù secchiate d’acqua tutti i giorni per diverse ore al giorno. Questo non solo ha risvegliato dalle fogne tutti gli animali che durante i monsoni ovviamente fanno festa, ma ha creato non pochi disagi per via delle strade allagate, ecc.

Inoltre la pioggia continua è problematica per chi ha la passione per la fotografia e per le camminate. Noi siamo partiti consapevoli di poter trovare tanta pioggia, ma ecco, magari uno che va lì e non se lo aspetta ci resta male.

Le temperature sono state sempre elevate, soprattutto a Jaisalmer, inoltre l’umidità è alle stelle.
In ogni caso, per noi ne è valsa comunque la pena.

L’igiene

Ok, qui non c’è scampo: l’India è sporca. Sporchissima. E’ il luogo più sporco che io abbia mai visto. Questa è una cosa che devi accettare e che devi mettere in conto prima di organizzare il viaggio, perché molte persone mi hanno confessato che non potrebbero mai andarci per via delle scarse condizioni igieniche.
Ecco, per me è stato naturale passarci sopra, ma capisco che ogni individuo è diverso dall’altro e che per alcuni ritrovarsi in situazioni così sporche potrebbe essere un vero problema.

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Non esiste una città pulita e alcune abitudini locali certo non contribuiscono.
Io lo sapevo da prima di partire e se tornassi indietro sceglierei l’India altre cento, mille volte.
Però se non hai spirito di adattamento, se l’attenzione all’igiene è una cosa che porti con te anche in viaggio e sulla quale non puoi transigere o se sei facilmente impressionabile forse sarebbe il caso di pensare ad un’altra meta. Viaggiare non è un obbligo ma un piacere e affrontare situazioni che potrebbero metterci a disagio non è mai giusto, anche a discapito di esperienze importanti, che poi sarebbero comunque rovinate da un mood negativo!

Due settimane in India: l’itinerario

Il nostro itinerario ha toccato alcuni tra i punti più turistici dell’India, passando da metropoli incasinate a paesini mistici. Il Rajasthan è molto diverso da grandi città quali Delhi e Agra, è una cosa che noterai subito. Io l’ho amato alla follia.
Regola numero uno: non affidarti a Google Maps. Un percorso di 200 chilometri potrebbe richiedere anche sei ore, perché le condizioni della strada, la presenza costante di mucche da evitare e il traffico infernale potrebbero allungare di molto i tempi. Durante le nostre due settimane in India abbiamo trascorso in auto diverse ore al giorno, mettilo in conto. Noi di solito partivamo la mattina intorno alle nove e poi ci fermavamo a mangiare lungo la via.

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Considera anche che agosto in India è considerata bassa stagione, quindi i prezzi degli hotel -nonostante da noi sia periodo di vacanze- sono più bassi e nel nostro caso si riferiscono alla tariffa a persona per notte in camera matrimoniale con bagno privato e colazione. Tutti gli hotel scelti erano di un livello abbastanza alto, cosa che ti consiglio di tener presente nonostante si trovino sistemazioni a prezzi ben più inferiori, perché dopo una giornata trascorsa a girare tra le strade indiane, è bello avere un’oasi pulita nella quale rifugiarsi, anche perché gli standard non sono quasi mai paragonabili ai nostri. E poi con questi prezzi..
Cont(r)atta sempre la struttura, di solito via email vengono proposte tariffe ridotte.

  • Delhi: una notte.
    City Star Hotel, pulitissimo e situato in ottima posizione. Circa 15 euro a testa.
  • Mandawa: una notte.
    Vivaana Hotel, meravigliosa e lussuosissima haveli situata fuori dal centro ma con un ottimo ristorante. Diego dice che Thomas, il massaggiatore ayurveda della spa, è il più bravo incontrato durante tutto il viaggio. Circa 25 euro a persona.
  • Bikaner: una notte.
    Qui l’hotel non ci è piaciuto quindi non ve lo consiglio.
  • Jaisalmer: due notti, ma avremmo dovuto trascorrerne una nel deserto e una nella fortezza. Ecco, se non avesse buttato giù pioggia ininterrottamente, eliminando la possibilità di dormire sotto le stesse nel campo tendato del Deserto del Khuri, dove abbiamo comunque speso una giornata. A Jaisalmer abbiamo dormito al Garh Jaisal, uno degli hotel in assoluto più belli di tutto il viaggio. E’ una haveli ricca di charme che si trova all’interno di una delle torri del forte, con una vista spettacolare e a due passi da tutto. Circa 18 euro a testa.
  • Jodhpur: una notte. Anche qui l’hotel non ci era piaciuto affatto.
  • Udaipur: due notti. Nella meravigliosa città bianca abbiamo dormito al Lake Pichola Hotel, una struttura semplicemente incredibile affacciata sul lago e con una vista davvero wow. L’hotel è molto rinomato e ha l’arredamento tipico che veniva considerato lussuoso moooolti anni fa, tuttavia a noi è piaciuto tantissimo. Circa 30 euro a testa a notte.
  • Pushkar: una notte. Consigliamo il Kishan Palace, circa otto euro a testa a notte. E’ una struttura zeppa -ma proprio zeppa- di decorazioni coloratissime, gestita da due ragazzi di un’ospitalità unica e dotata di un ristorante che propone piatti freschissimi. E’ molto molto semplice e a due passi dal centro, però tieni presente che la strada antistante è abbastanza buia quando cala la notte.
  • Jaipur: due notti. Mi scende la lacrimuccia se penso al Pearl Palace Heritage, uno degli hotel più belli di tutta l’India (c’è anche il fratello che si chiama semplicemente Pearl Palace, ma pur essendo molto carino non ha lo stesso lusso). Questo hotel -che sarebbe tranquillamente un cinque stelle in Italia- ha solo nove suite, ognuna diversa dall’altra e con un tema caratterizzante, infatti l’arredamento è splendido. Circa 20 euro a testa a notte.
  • Agra: una notte. Abbiamo alloggiato presso Aman Homestay, una guesthouse non lontana dal Taj Mahal e nella quale si mangia quello che la padrona di casa cucina insieme ad altri ospiti provenienti da ogni parte del mondo. La consigliamo solo perché è bello trascorrere qualche ora a raccontarsi intorno ad un tavolo. Le camere sono carine, il bagno un po’ meno. Tuttavia il prezzo non è giustificato (per i canoni indiani, si intende!). Circa 15 euro a testa a notte con colazione e cena a parte.
  • Ecco, da Agra saremmo dovuti andare a Varanasi con il treno notturno e trascorrervi una notte. Tuttavia il treno ha fatto undici ore di ritardo e la corsa sarebbe durata altre undici ore, facendoci arrivare in serata a Varanasi e costringendoci a ripartire la mattina dopo. In pratica non avremmo visto nulla, quindi abbiamo deciso di rinunciare e di prendere un taxi fino a Delhi, distante circa tre ore.
    Ecco perché dico che in India devi essere preparato ad eventuali cambi di programma.

Le tappe imperdibili per noi sono state Delhi, Bikaner, Jaisalmer, Udaipur, Jodhpur e Agra (per il Taj Mahal!).

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La vista dalla nostra camera al Lake Pichola Hotel, Udaipur

Le vaccinazioni e i medicinali

Noi abbiamo deciso di non fare nessun vaccino, ma ti consiglio di informarti bene e soprattutto di chiedere un parere al tuo medico prima di scegliere come comportarti in merito.
Non dimenticare di stipulare un’assicurazione sanitaria!

Porta con te una bustina con i principali medicinali in caso di dissenteria, mal di stomaco, febbre o influenza. Considera che quando fuori ci sono quaranta gradi l’aria condizionata spesso è sparata al massimo.

La fotografia

L’India è il paradiso per il fotografo per tre ragioni: i luoghi sono meravigliosi, gli abiti sono coloratissimi, le persone sono assolutamente ben disposte e accolgono la macchina fotografica con sorrisi enormi.
Ti capiterà spesso di essere fermato da persone che vogliono solo fare un selfie al tuo fianco o che ti chiederanno di scattar loro una foto con la tua camera.

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Il consiglio che ti do -e che vale per ogni parte del mondo- è quello di chiedere con gentilezza. Nella peggiore delle ipotesi ti prenderai un no, cosa che in India ci è successa un’ unica volta e il no proveniva da una vecchina di circa centoventi anni.
Tutte le persone si sono mostrate felicissime di essere fotografate e hanno speso sempre un minuto o due per sistemarsi i capelli.

Nei luoghi più turistici potrebbe capitarti di imbatterti in individui che ti chiederanno soldi per essere immortalati, ecco, evitali, basta girare l’angolo per incrociare sicuramente qualcuno orgoglioso di mettersi in posa per te.

La moneta

In India c’è la rupia (INR) e gli uffici di cambio sono praticamente ovunque. Io ti consiglio di chiedere al tuo hotel o di farti consigliare dal receptionist un luogo affidabile.
Noi in verità abbiamo cambiato anche in posti un po’, come dire, non proprio chic ma non abbiamo mai avuto brutte esperienze, a parte un’oretta trascorsa a spiegare ad un vecchietto un calcolo che a noi sembrava palese ma che per lui era degno di Einstein.
Alla fine pero’ si è convinto.

Le carte vengono accettate in tutti i maggiori hotel o ristoranti, meno nei posti più modesti. In ogni caso ti conviene sempre chiedere perché in India nulla è scontato e l’albergo di lusso potrebbe non avere il pos, mentre la bettola dove mangi con un euro potrebbe tirartelo fuori in un secondo.
Gli ATM sono molto diffusi nelle grandi città (e molto diffusi sono anche quelli fuori servizio!), meno nelle zone rurali. Io consiglio sempre di avere del contante dietro.

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Cosa mettere in valigia?

Ho visto molte turiste con micro shorts e top, cosa che è frequente anche tra gli indiani nelle grandi città, ma che non lo è per niente nei luoghi più conservatori. Questa tuttavia è una scelta troppo soggettiva. Personalmente non mi sarei sentita a mio agio sia perché so che avrei potuto mancare di rispetto a qualcuno e sia perché ho incrociato diversi sguardi abbastanza lascivi.

Io sono sempre andata in giro con i miei pantaloni leggeri (quelli che si comprano al mercato per pochi euro con le molle alle caviglie, per capirci) e con magliette a maniche corte o giromanica mai troppo scollate.
Un indumento fondamentale è il k-way, utile sia in caso di pioggia che per coprire le spalle nei luoghi che lo richiedono.

Una domanda che mi è stata fatta spesso riguarda le scarpe che ho portato con me. Io ho indossato esclusivamente le Birkenstock, acquistate con un po’ di incertezza prima di partire. Si sono rivelate una scelta azzeccatissima perché quando pioveva non si inzuppavano e inoltre sono comodissime anche per le lunghe camminate e per toglierle quando lo richiedono alcuni luoghi sacri. Ero indecisa tra quelle e le sneakers, ma poi ho pensato che nel caso di pioggia forte e di fogne aperte con quelle mi sarebbe bastato sciacquare il piede, con le sneakers sarei stata fregata.

Per quanto riguarda i vestiti come sempre abbiamo utilizzato più di una volta il servizio lavanderia presente in tutti gli hotel, molto economico quasi ovunque. Che bello consegnare i vestiti sporchi la mattina e ritrovarli puliti e profumati in serata!

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La sicurezza

Durante le mie due settimane in India non mi sono mai sentita in pericolo. Davvero, mai.
Considera però che ero in compagnia di Diego e del nostro driver, quindi da questo punto di vista la mia è comunque un’opinione filtrata.
L’India è un luogo molto particolare nel quale vive un numero imprecisato di gente, quindi il mio consiglio è quello di adottare le solite misure di sicurezza e di informarsi sulle usanze locali per non mancare -anche involontariamente- di rispetto.

Abbiamo incontrato varie donne che viaggiavano sole senza problemi, ma comunque accompagnate da un driver o una guida. Nessuna di loro era totalmente in solitaria, quindi purtroppo non ho informazioni in merito da poter riportare.

Ma l’India con i bimbi è fattibile?

Di famiglie -soprattutto non italiane- ne abbiamo viste diverse, tuttavia per questo tema non sono preparata e quindi ti rimando ai post di Francesca Cioccoloni.

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Il cibo

La prima richiesta che abbiamo fatto al nostro driver quando abbiamo messo piede a Delhi è stata quella di farci sentire l’India sulla pelle, di portarci a mangiare nei posti più local e così via. Premetto però che non siamo schizzinosi e che accanto alla parola “anticorpi” sul vocabolario potrebbe tranquillamente esserci la foto mia e di Diego perché ormai siamo più che collaudati. Nonostante ciò un giorno ho avuto i crampi allo stomaco fortissimi, ma probabilmente era un malessere dovuto all’eccessivo utilizzo di spezie, che sono praticamente ovunque. La cucina indiana ci è piaciuta tantissimo, ma proprio tanto tanto tanto. Nei ristoranti più semplici abbiamo sempre speso non più di tre euro a testa per un pasto completo (spesso anche meno!), in quelli più turistici siamo arrivati a spenderne anche dieci, ordinando le stesse cose. Il posto in cui abbiamo speso di più è stato un ristorante a Jodhpur considerato tra i più belli dell’India, con una vista pazzesca sul forte, una cucina paradisiaca e un’atmosfera super romantica. 20 euro a testa, quattro mojito compresi.

Lo street food è diffusissimo e, nella maggior parte dei casi, fritto.
Molte cose sono davvero invitanti, ma non dimenticare le condizioni igieniche.

Se sei vegetariano troverai pane per i tuoi denti, letteralmente!
Gran parte degli indiani sono vegetariani e non avrai alcun problema a scegliere anche nella bettola più nascosta e modesta piatti privi di carne.

Se non hai particolari pretese e se sei un tipo che si adatta, l‘India puoi tranquillamente viverla con meno di dieci euro al giorno tra pernottamenti e pasti.
E ricordati di contrattare.

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Tipico thali

Ma questa birra si trova o no?

Si trova, eccome se si trova!
Molti ristoranti non possono venderla e in teoria non dovrebbero neanche proporla, tuttavia c’è sempre qualcuno che va a comprarla nel bar/market più vicino. A volte abbiamo aspettato anche un’ora perché il market più vicino era a venti chilometri.

Varie ed eventuali

  • Il wifi si trova in molti posti ma spesso anche negli hotel la connessione è ovviamente quella che è. Questo è il caso di dire “Sei in India, è normale”.
  • In India vengono parlate innumerevoli lingue. Nei centri più turistici non avrai problemi a trovare qualcuno in grado di parlare inglese o almeno di masticarlo. Ti capiterà di notare che a volte gli indiani anche tra di loro hanno difficoltà di comunicazione, perché nello stesso luogo potrebbero esistere due o tre lingue completamente diverse tra loro e nelle zone rurali non conoscono quelle principali.
  • Troverai tante persone nei luoghi più turistici che chiederanno l’elemosina.
    So che essere circondati da bambini vestiti di stracci è qualcosa che stringe il cuore, ma in quel momento cerca di ricordare che nel 99% dei casi si tratta di piccoli semplicemente addestrati dai genitori a far provare pietà. Più di una volta ci è capitato di imbatterci in bimbi che si dichiaravano affamati e che quando abbiamo proposto loro di comprare del cibo ci hanno risposto “Money, money”. La situazione più assurda è al Fatehpur Sikri, dove sarai letteralmente assalito da una folla di bambini che ti impedirà di visitare il posto in serenità, cercando di attirarti in qualche truffa. Ti chiederanno di dar loro il biglietto d’entrata per “giocare con la figura”, non è vero, cercheranno al cento per cento di rivenderlo come nuovo.
  • Troverai, inoltre, venditori molto insistenti capaci di seguirti anche per duecento metri per appiopparti qualsiasi cosa. Se non sei interessato, il mio consiglio è quello di dire un bel NO secco e deciso.

So che le mie parole possono sembrarti esagerate, ma ti assicuro che più di una volta ci siamo ritrovati in situazioni davvero pesanti, nelle quali i no venivano scambiati per si e automaticamente ci veniva sottratta la possibilità di godere dei luoghi.
Solo dopo essere stato nei posti più turistici dell’India potrai renderti conto di come alcuni venditori siano di una pesantezza mai vista.

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A chi non consiglierei l’India?

A chi è schizzinoso, senza ombra di dubbio.
A chi vuole una vacanza riposante.
A chi cerca standard come i nostri.
A chi è abituato al lusso.

A chi consiglierei l’India?

A chi ha voglia di scoprire un Paese unico al mondo, con tutte le sue contraddizioni.
A chi ha voglia di affrontare un luogo che fino alla fine non sa se finirà per amare o odiare.
A chi vuole mettersi alla prova.
A chi sa adattarsi.
A chi non ha paura di sporcarsi le mani e i piedi.
A chi è abituato a viaggiare.
A chi non ha paura delle diversità.
O dei topi.

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About

Marika Laurelli. Travel blogger autrice di Gate 309, Web Writer e Storyteller Appassionata di tutto ciò che riguarda i social network e nutre un amore smisurato per il mondo, l'avventura, la scoperta.

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11 commenti

  • Ciao Marika, riguardo il mio pensiero sul tuo viaggio già lo conosci quindi qui vado più sul tecnico, per tua conoscenza o per chi vuole/pensa di intraprendere un viaggio in India nel futuro, un paio di righe in più tanto per contribuire alla causa ecco ahah.
    Agenzia locale o fai da te?: è una questione di tempi e di soldi. Se hai più tempo, puoi fare tutto da sola, anche i trasporti locali, se hai meno tempo e vuoi vedere le stesse cose, sarebbe meglio affidarsi ad un’agenzia, che sia solo per l’auto o per tutto il pacchetto. Ma sono d’accordo per quanto concerce il discorso di sceglierne una esperta e capace, meglio se bilingue, perchè capirà meglio le tue esigenze. I driver in India non parlano inglese perché non è vero che l’inglese si studia in tutte le scuole ma solo in quelle più ricche. In quelle governative si studia l’hindi. Le lingue straniere che alcuni driver parlano le hanno apprese dai clienti ma non è tenuto a parlare inglese. Se ne trovi uno che parla un po’ di inglese, sei fortunato e farai un viaggio interessante. Quindi, se pensi di non potertela cavare a gesti, anche lì conviene l’agenzia locale, perché ha sempre i referenti che parlano inglese, italiano, francese, ecc ecc. Vorrei specificare comunque, e meglio di te nessuno lo sa, che il viaggio è nella testa, sei tu a decidere che viaggiatore sei, e prendere l’auto piuttosto che il treno o il bus locale, non esclude che tu viva un’India vera. Non a caso anche i locali usano l’auto, mica tutti viaggiano in bus per “vivere la vera India”.
    Ma, da come avrai capito, il tempo in india è un concetto particolare e se vuoi vedere un villaggio sperduto nel deserto DEVI prendere l’auto a meno che tu non abbia 2 mesi per viaggiare.
    Per i treni non serve alcun permesso speciale, solo tanta pazienza per registrarti sul sito delle ferrovie indiane, ormai lo fanno tutti i viaggiatori, e farti tutte le prenotazioni. Siccome è un po’ complicato (ma non impossibile) meglio farlo tramite agenzia, ma assicurarsi sempre che abbia effettivamente acquistato il biglietto e farselo mandare via mail, perchè gli indiani hanno la memoria corta e dopo vogliono risolvere con un NO PROBLEM. Poi si i ritardi sono enoooooormi…nel periodo monsonico. Durante l’inverno anche la nebbia può causare dei lunghi ritardi.
    Riguardo agli hotel mi sento di dire che, per pulizia, servizi, posizione, cibo ecc ecc un hotel di livello abbastanza alto è a partire dalle 5000 rupie a camera in bassa stagione, 10000 rupie può essere considerato lusso, senza dimenticare che ci sono hotel da 500€ a persona al giorno, proprio perché l’India offre una scelta vastissima, sia per backpacker che per famiglie reali. Direi che con 40/50€ al giorno a camera, hai un livello accettabile, però non parlerei di livello alto. Diciamo che se usi gli stessi hotel in inverno, non ti puoi aspettare la stufetta per riscaldarti o che abbia il power back quando salta la corrente per via del monsone. Però, dovrebbero garantire la pulizia sempre. Riguardo il Wifi, incredibile ma vero, molto spesso gli hotel 5* stelle lo fanno pagare, anche caro, mente magari la guesthouse lo fornisce gratuitamente. Io invece credo che l’India sia per tutti, anche per chi vuole il lusso, ci sono persone che anche se esplorano, e girano tutto il giorno, tra monumenti, parchi, mercati, moschee ecc , anche sudici, poi tornano in albergo e vogliono la comodità, oppure c’è chi vuole trascorrere 2 settimane in un resort al Sud, per un corso di meditazione o trattamenti ayurvedici fisici e mentali, o chi vuole fare i safari e trascorrere due settimane in un lodge della Taj che ti costa “solo” 500€ a testa al giorno… Tutto sta a cosa si cerca, ma l’India può essere anche riposante, pure troppo, puoi trascorrere giorni sulla spiaggia delle Andamane e mangiare pesce fresco tutti i giorni senza che nessuno ti disturbi e senza spendere i milioni delle Maldive. E se poi vuoi vivere un’esperienza oltre lo standard a cui sei abituato, e magari soggiornare del palazzo di un maharaja, allora basta chiedere.
    Quindi sì queste indicazioni sono corrette SE visiti solo una minuscola parte dell’intero Subcontinente, con un’organizzazione ed un budget specifico. Oltre quello c’è un’infinità di possibilità… Non a caso noi diciamo sempre… “Ci sono cento porte per entrare in india e nessuna per uscirne” (cit.)
    Spero tornerai ancora per scoprire le altre mille facce di Madre India.
    Intanto, un abbraccio a voi ragazzi, magari ci si becca a Natale se non siete in giro per il mondo.

    • Ciao Susii!! grazie mille per questo commento, sono sicura sarà utilissimo 🙂
      Per il resto concordo su tutto e ovviamente i miei consigli sono mirati alla zona che ho visitato io 🙂

      Per gli hotel noi abbiamo trovato hotel di altissimo livello a 40€ (tipo il Pearl Palace), poi ovviamente gli standard sono sempre quegli indiani 🙂

      Per l’inglese purtroppo so che non lo studiano, ma per una persona non abituata a viaggiare potrebbe essere un grande problema, quindi secondo me sempre meglio richiedere un driver che lo mastichi 🙂 Per il resto fortunatamente una grossa parte delle persone incontrate nelle citta’ principali non aveva problemi a comunicare 🙂

      Il fai da te io non lo avevo proprio preso in considerazione perché come dicevo nel post e come hai detto tu va bene solo se hai più tempo, infatti sono felicissima della scelta fatta..

      Verissimo che i biglietti bisogna averli nell’email, esperienza personale ahahahaa

      Grazie mille per il tuo contributo che è sempre prezioso e super local 🙂 un bacione

  • In questo momento non sento il richiamo dell’India, però è un Paese che mi incuriosisce moltissimo. Vi ho seguiti su Snapchat e ricordo bene quando hai parlato dei bambini che volevano i biglietti, che tristezza 🙁 comunque non so se sarei in grado di fare un viaggio simile, proprio per le condizioni igieniche, anche se mi avevano detto che in India addirittura non esistevano bagni privati nemmeno negli hotel, e invece tu hai dimostrato che almeno quelli si trovano. Già è un passo avanti rispetto all’idea che mi ero fatta XD

    • Ciao LaFolle, ma da dove vengono fuori certe convinzioni? Sono i villaggi tribali, le case dei paesini sperduti che non hanno il bagno in camera (anche se la modernità arriva anche lì) e che utilizzano i campi per i bisogni e fanno il bagno all’aperto. Per assolutamente gli hotel hanno bagni che a volte sono anche più grandi delle camere stesse. Poi tutto dipende, anche in Italia o ovunque nel mondo puoi decidere di prendere un ostello con 20 posti letto a 10€ ed un bagno in comune da dividere con tutti. Solo che in India con 20 € hai una signora camera singola con bagno 😀

    • Ciao! Grazie per il commento! 🙂
      Come dice Susanna l’India è un viaggio che negli alloggi si adatta anche a chi ama il lusso (portare il lusso al di fuori secondo me non ha senso, dato che si perderebbe molto), ma ti assicuro che i bagni nelle camere ci sono come in qualsiasi altra parte del mondo 😀

      • Nessuna convinzione, solo un mio collega che ha girato l’India per il suo viaggio di nozze e al ritorno ha raccontato questo, lasciandomi piuttosto perplessa. Per fortuna non è così, come ho scritto anche sopra lo avevo capito già leggendo il post e guardando gli snap.

  • In India con bambini??? Ma chi sono ‘sti pazzi!
    Bel post cara, un po’ di informazioni fresche sull’India possono sempre far comodo…

  • Letto tutto d’un fiato e…. c’è tutto! Brava brava brava!
    Sai che Fra vuole andarci da tanto e sono io quella più titubante però a seguire il tuo viaggio sto cambiando opinione anche se quel matto vorrebbe farla in treno e su questo punto ho i miei dubbi.

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